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Dernière mise à jour
2024-05-02
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Quaranta Giovanni Lanfranco Santa Maria Cristo Santi Borghini Palazzo Pamphilj 1621 1636 1647 1651 1662 1664 1668 1684 1691 2016
Presentazione del catalogo ragionato Giacinto Brandi 1621-1691 .elebrato e apprezzato già dai suoi contemporanei, Giacinto Brandi attraversò con vivido successo i decenni centrali del Barocco Romano, conquistando un ruolo di primo piano accanto a figure del calibro di Pier Francesco Mola, Pietro da Cortona, Giovanni Battista Gaulli e Carlo Maratti. Le sue opere, destinate alle chiese, ai grandi palazzi aristocratici e al collezionismo, si snodano dagli anni quaranta alla fine degli anni ottanta del Seicento e riassumono, nel loro equilibrio tra compostezza classicistica e prosa barocca, le grandi correnti della ricerca artistica. Nato a Roma nel 1621, Giacinto Brandi fu avviato sulle strade dell’arte dal padre Giovanni, di professione ricamatore, il quale lo mise nella bottega dello scultore bolognese Alessandro Algardi. Vocato alla pittura, il poco più che adolescente Brandi lasciò la bottega di Algardi per quella di Giovan Giacomo Sementi, anch’egli bolognese, dove attese alla sua educazione artistica fino al 1636, anno della morte del maestro. Determinante e fondamentale fu successivamente l’incontro a Roma, e probabilmente anche a Napoli, con il pittore originario di Parma Giovanni Lanfranco, dei cui modi Brandi diverrà il migliore interprete e continuatore. Grazie all’appoggio di Francesco Sacchetti, cameriere segreto di Innocenzo X Pamphilj e canonico della basilica di Santa Maria Maggiore, Brandi esordì sulla scena artistica romana con i lavori per il Casino del Bel Respiro e per il Palazzo Pamphilj a piazza Navona, realizzati a partire dagli anni quaranta del Seicento. Le decorazioni per il Palazzo Pamphilj valsero all’artista la nomina a Cavaliere dell’Abito di Cristo e gli aprirono la strada verso nuove prestigiose commissioni di destinazione pubblica e privata provenienti da importanti famiglie aristocratiche, tra cui i Colonna e i Barberini. A partire dal 1651 frequentò l'Accademia di San Luca con assiduità, divenendone Principe nel 1668 e di nuovo nel 1684, come pure la Compagnia di San Giuseppe di Terrasanta al Pantheon cui si affilò nel 1647. Capolavoro della sua prima maturità è la pala con il Martirio dei santi Quaranta di Sebaste nella chiesa romana delle Ss. Stimmate di San Francesco, un’opera realizzata nel 1662 su commissione del fratello Pietro Paolo Brandi in esecuzione alla disposizione testamentaria di Francesco Sacchetti. A differenza di molti suoi colleghi pittori Giacinto Brandi fu un artista stanziale che si allontanò da Roma malvolentieri e solo raramente. È il caso del suo viaggio a Gaeta, dove l’artista soggiornò dal 1662 al 1664 circa per eseguire i lavori nella cripta del duomo di Sant’Erasmo, un’esperienza fondamentale nel suo percorso evolutivo che gli permise di approdare a una vivace forza espressiva e a vertici di drammatico naturalismo partecipi della cultura figurativa napoletana. Celebre per le grandiose pale d’altare e per le pitture da cavalletto di impronta fortemente devozionale, Brandi, a partire dagli anni settanta del Seicento, si misurerà ripetutamente nelle grandi imprese decorative di destinazione chiesastica, abbellendo gli interni delle chiese dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, di San Silvestro in Capite e infine di Gesù e Maria al Corso. Toccati i vertici della fama e consolidato il proprio status sociale, l’artista, che negli ultimi anni della sua vita era arrivato a possedere addirittura una carrozza - vero appannaggio di pochi privilegiati - morì a Roma nel 1691, dove fu sepolto nella chiesa di San Lorenzo in Lucina. Dopo i pionieristici articoli di Antonella Pampalone e di Gabriele Borghini apparsi negli anni settanta del secolo scorso, l'interesse da parte della critica nei confronti di Giacinto Brandi non si è mai concretizzato in uno studio sistematico teso ad approfondire e ad aggiornare la portata complessiva della sua esperienza artistica. La monografia di Guendalina Serafinelli - due volumi di grande formato in cofanetto pubblicati per i tipi di Umberto Allemandi Editore - colma questa lacuna ripercorrendo, in una successione di capitoli tematici, l'intera vicenda biografica e professionale del pittore romano attraverso una attenta indagine filologica che ridefinisce, alla luce dei cospicui rinvenimenti documentari, l'esteso contesto storico e artistico nel quale il maestro operò. Per la prima volta viene ricomposto e presentato il catalogo ragionato delle sue opere, ordinato in successione cronologica, arricchito da notizie di archivio, da raffronti con testimonianze grafiche e bozzetti, aggiornato e integrato da un significativo numero di dipinti inediti. Questo lavoro è corredato da quattro appendici documentarie e dagli apparati che comprendono bibliografia e indici (iconografico, onomastico e toponomastico).
Oggi, nel giorno del compleanno di Francesco Baracca, in anteprima la presentazione degli interventi effettuati. Il 15 maggio il concerto dell'orchestra Cherubini per festeggiare la riapertura. Il commento del direttore del teatro Giovanni Barberini e del sindaco di Lugo Davide Ranalli Nel numero del nostro settimanale in edicola da giovedì 12 maggio il servizio dedicato alla riapertura del teatro lughese. #lugo #teatro #rossini #musica #ndm #video
Galilei Steinberg Sarti Kramer Gerlach Ehlert Eichhorn Priuli Unger Neues Theater 1609
Für ENSEMBLE Seiten zum Programmheft LEBEN DES GALILEI Bertolt Brecht Geradezu euphorisch beginnt das Stück mit Galilei im Jahr 1609. Die Vernunft wird siegen. / Eine neue Zeit wird die alte, starre, ängstliche ablösen. Galileis Zuversicht kennt keine Grenzen, als er mit der holländischen Erfindung des Fernrohrs endlich ein Instrument in die Hand bekommt, mit dem er das Jahrtausende alte Weltbild des Ptolemäus, in dem die Erde unbeweglich im Mittelpunkt steht, endlich widerlegen und das neue Weltbild des Kopernikus mit der Sonne im Mittelpunkt beweisen kann... Regie, Bühne, Video: Jo Fabian Kostüme: Pascal Arndtz Dramaturgie: Jan Kauenhowen Dramaturgie: Kathleen Rabe Regieassistenz: Immanuel Bartz Galilei: Jörg Steinberg Andrea Sarti u.a.: David Kramer Virginia: Stella Hilb Kleiner Mönch u.a.: Wolf Gerlach Ludovico u.a.: Jonas Schütte Frau Sarti, u.a.: Petra Ehlert Sagredo u.a.: Peer-Uwe Teska Federzoni u.a.: Karl-Fred Müller Inquisitor u.a.: Peter W. Bachmann Bellarmin u.a.: Hilmar Eichhorn Priuli u.a.: Joachim Unger Doge u.a.: Frank Schilcher Barberini/Papst Urban VIII, u.a.: Stanislaw Brankatschk Hofdame, Nonne, u.a.: Barbara Zinn Hofdame, jüngere Nonne: Laura Lippmann Giordano Bruno: Maximilian Wolff Videotrailer: Kai Hengst, Philipp Liebing
Girolamo Frescobaldi Giovanni Antonio Leoni Leoni Michelangelo Rossi Rosse Virgilio Mazzocchi Marco Marazzoli Marenzio Merulo Dowland Lasso Bardi Caccini Monteverdi Lelio Mazarin 1583 1597 1601 1602 1607 1614 1625 1626 1629 1630 1634 1636 1639 1643 1646 1651 1652 1654 1656 1662
Palazzo Barberini: The Musical Soundscape of Barberini Patronage Holly Roberts, baroque violin Ednaldo Borba, harpsichord Emma Lynn, soprano Alison Kaufman, soprano Canzona Quarta by Girolamo Frescobaldi +••.••(...)) Sonata Primo by Giovanni Antonio Leoni (d. circa 1651) Settima Toccata by Michelangelo Rossi +••.••(...)) Excerpts from Erminia sul Giordano by Michelangelo Rossi +••.••(...)) “Ecco cinta di rosse” Aria, Erminia “Se la magica” Aria, Armida Chi soffre speri by Virgilio Mazzocchi +••.••(...)) & Marco Marazzoli +••.••(...)) Act I Scene IV, Eurilla Act I Scene V, Eurillia e Silvia Act I Scene VII, Lucinda Girolamo Frescobaldi +••.••(...)) was born in Ferrara at the court of Duke Alfonso II d’Este where he was immediately submerged in a vibrant and flourishing musical culture. Little is known about Frescobaldi’s musical training, except that he was widely renowned as an exceptional organist, and that he worked with and around other well-known musicians such as Marenzio, Merulo, Dowland, Wert, Lasso, Bardi, Corsi, Caccini, and Monteverdi. Documentation of Frescobaldi in Rome appears for the first time in 1607. In 1634, Frescobaldi found himself under the patronage of the Barberini and even journeyed to Rome with Francesco Barberini and his family. During his time with the Barberini family, Frescobaldi gave lessons, published music at their request, and performed at the many academy meetings that took place at the Palazzo Barberini. Giovanni Antonio Leoni (d. circa 1651) was a Roman composer about whom little is known. What we do know about Leoni is that, in his own time, he was regarded as one of the finest violinists and teachers in Italy. Manuscripts of Leoni’s sonatas and sinfonias were circulated widely, often with unauthentic ornamentations and arrangements, which prompted Leoni to publish his Sonate di violino a voce sol libro 1 op.3, 1652. Leoni’s publication was not the first to include works specifically designated for solo violin. It is, however, the first to be entirely dedicated to that instrumentation. Michelangelo Rossi +••.••(...)), also known as Michel Angelo del Violino, was most likely born in Genoa and where he held a position as assistant organist and received his musical education from his uncle Lelio. Rossi’s life in Rome is divided into three periods, the second of which +••.••(...)) was spent under the patronage of Taddeo Barberini, Cardinal Francesco Barberini’s brother. It was during this time that Rossi composed the opera Erminia sul Giordano. In 1634, Rossi left Rome for Paris with the household of the soon to be Cardinal Mazarin, but stopped along the way at the court of Francesco I d’Este, where he remained. Virgilio Mazzocchi +••.••(...)) was born in Civita Castellana where he eventually took lower orders. In 1614, he moved to Rome where he studied music with his brother Domenico. Around the year 1625, Mazzocchi entered the service of Cardinal Francesco Barberini, and it was thanks to him that Mazzocchi’s career as a church musician flourished. From about 1626 until 1629 he was maestro di cappella at the Gesù and taught at the Jesuit Collegio Romano. From 1636, Mazzocchi served as Maestro di Capella to Francesco Barberini and the papal court, which required him to regularly compose operas, including Chi soffre speri. Also beginning in 1636, Mazzocchi directed the musical academies at the Palazzo Barberini, where he most likely performed (or oversaw performances of) his own madrigals and cantatas. Marco Marazzoli +••.••(...)) was born in Parma and moved to Rome in 1626 where he served multiple members of the Barberini family. He was originally employed under the patronage of Cardinal Antonio Barberini the younger, and there gained the title of “musico” in 1639. Although he was most often associated with his work for Antonio Barberini, Marazzoli also received commissions from Taddeo Barberini and had many of his operas performed in the Palazzo Barberini. In fact, in 1654, Marazzoli became the principal composer for Barberini operas. His involvement in Chi soffre speri includes the creation of new intermedi which were added to the performances in 1639.
ou
- chronologie: Artistes lyriques (Europe).
- Index (par ordre alphabétique): B...