Ofelia Fineschi Vidéos
Dernière mise à jour
2024-04-27
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Tito Gobbi Galliano Masini Masini Fineschi Gino Sinimberghi Ruggiero Leoncavallo Afro Poli Teatro Opera Roma 1946
Pagliacci by Ruggiero Leoncavallo performed in Italian Conductor Giuseppe Morelli - 1946(FI) Orchestra - Teatro dell'Opera di Roma Chorus - Teatro dell'Opera di Roma Canio - Galliano Masini (acted by the baritone Afro Poli) Nedda - Onelia Fineschi (acted by Gina Lollobrigida) Tonio - Tito Gobbi Beppe - Gino Sinimberghi (acted by Filippo Morucci) Silvio - Tito Gobbi
Ferdinando Russo Salvatore Gambardella Francesco Albanese Albanese Torre Greco Bellini Caruso Severi Giachetti Agus Gluck Amara Rossini Mozart Verdi Puccini Cherubini Spontini Tedesco Charpentier Weber Lualdi Montemezzi Sauguet Prokofiev Lotti Maria Callas Schiavo Beniamino Gigli Visse Fineschi Teatro Bellini Napoli Opera Roma Fenice Scala Maggio Musicale Fiorentino 1911 1937 1939 1940 1941 1942 1945 1946 1947 1949 1951 1952 1953 1954 1955 1959 1961 1994
Quanno tramonta 'o sole (1911) di Ferdinando Russo e Salvatore Gambardella tenore Francesco Albanese Albanese Francesco, tenore. (Torre del Greco, Napoli 13 agosto1912 / Roma 11 giugno2005) La voce pastosa, calda ed espressiva gli permise di eccellere nella canzone napoletana con interpretazioni rispettose delle partiture originali. Non si limitò a mettere in repertorio i classici della canzone ma scese in campo anche nella Piedigrotta. Avvenne nel 1949 al Teatro Bellini di Napoli, nel quadro delle audizioni Bideri e cantò Desiderio di Trusiano e Mazzocco. Nel 1951 incise Malafemmena di Totò: la sua versione è tra le migliori. Studiò canto lirico fin dall'adolescenza a Napoli. Si trasferì giovanissimo negli Stati Uniti, a Boston dove vinse il prestigioso concorso Geraldin Ferrar, mitico soprano che proprio di Caruso era stata partner. Tornato in Italia, frequentò severi corsi di canto a Bologna, e presso l'Opera di Roma con Francesco Salfi. Dopo modeste apparizioni diventò professionista nel 1937 e incise Luna Nova, 'A vucchella, Santa Lucia luntana. L'anno dopo il regista Amleto Palermo lo scritturò per la colonna sonora del film Napoli che non muore con Fosco Giachetti, Gianni Agus, Clelia Matania e Marie Glory. Albanese appuntò cantò Napule can un more di Tito Manlio e Bonavolontà. Nel 1939 tornò in sala di incisione per Gelusia (napulitana). Sulla scena lirica esordì a Roma il 10 giugno 1940 interpretando il ruolo di Evandro nell'Alceste di Gluck. Nel 1942, esordì alla Fenice di Venezia nel ruolo di Ramiro. Nonostante i successi continuò a dedicarsi a lla canzone napoletana. Nel 1941 registrò Mandulinata amara di Quagliero-Celentano che non ebbe riscontri commerciali. Più fortunata Senz'odio e senz'ammore di Ernesto Murolo. Cantò nei più importanti teatri del mondo, dal San Carlo di Napoli, alla Scala, da Lisbona nel 1946 a Londra nel 1947, da Monaco a Stuttgert nel 1952. Eccelse nel repertorio di Rossini, Mozart, Verdi , Puccini, Cherubini, Spontini, ed affrontò anche il repertorio francese e tedesco con grande successo con l'opera di Charpentier, Louise, nel ruolo di Julien, e con l'opera di Weber, Il franco cacciatore nel ruolo di Max , e proprio in quest'opera il critico Giorgio Vigolo scrisse: "Albanese ripose generosamente e con maschia espressività alle esigenze del suo personaggio". senza rinunciare a misurarsi con opere meno famose come La regina Uliva di Sonzogno (Milano 1949), La luna dei Caraibi di Lualdi (Roma 1953), L'incantesimo di Montemezzi (Verona 1953), e la partecipazione in prima rappresentazioni per l'Italia quali: Agnese di Hohenstaufen di Spontini (Firenze 1954), I capricci di Marianna di Sauguet (Napoli 1955), e soprattutto Matrimonio al convento di Prokofiev (Napoli 1959), in cui creò una saporosa figura di personaggio comico per lui inconsueto ed indimenticabile. Nel 1945 all'apice della fortuna, fu protagonista del film Canto ma sottovoce, diretto da Giudo Brignone con Paolo Stoppa, Ave Ninchi e Mariella Lotti. Nel 1952 al Maggio Musicale Fiorentino fu accanto a Maria Callas nella riscoperta de l'Armida di Rossini e poi ancora con lei nella indimenticabile Ifigenia in Tauride alla Scala di Milano nel 1955. E al San Carlo concluse la carriera dopo 21 anni di successi in Lo schiavo di sua moglie nel 1961. Lasciata troppo presto la carriera, Beniamino Gigli lo salutò come "l'Imperatore dei Tenori", trovò impiego come funzionario alla Cassa per il Mezzogiorno. Visse appartato a Roma con la sua seconda moglie, il soprano Onelia Fineschi da cui ebbe una figlia. Il critico Gualerzi lo considerò nel campo della canzone napoletana secondo solo a Caruso. A Torre del Greco, dal 1994, si tiene un concorso di canto lirico che porta il suo nome.
Giacinto Prandelli Alessandro Scarlatti Scarlatti Rosetta Pampanini Carlo Tagliabue Beethoven Verdi Arturo Toscanini Fineschi Renata Tebaldi Maria Callas Giulini Visconti Tullio Serafin Clara Petrella Petrella Teatro Lirico Arena Verona Scala 1660 1725 1914 1940 1942 1944 1946 1947 1951 1954 1955 1956 1970 2010
Alessandro Scarlatti +••.••(...)) - "SENTO NEL CUORE" Tenore italiano GIACINTO PRANDELLI (Lumezzane, Brescia 8 febbraio 1914 - Milano 14 giugno 2010) Debutta a Bergamo nel 1940. Nel 1942 inaugura la stagione dell'EIAR (la RAI di allora) con "Wally" accanto a Rosetta Pampanini e Carlo Tagliabue. Nel 1944 debutta a Milano (Teatro Lirico) come Rinuccio in "Gianni Schicchi", e nel 1946 canta come solista nella "Nona Sinfonia" di Beethoven e nella "Messa di Requiem" di Verdi diretto da Arturo Toscanini. Sempre nello stesso anno esordisce all'Arena di Verona in "Traviata" dove Violetta era Onelia Fineschi. Nel 1947 interpreta il ruolo di Alfredo alla Scala di Milano, che riprenderà poi nel 1951 al fianco di Renata Tebaldi, per arrivare poi alle "mitiche" recite di "Traviata" del 1955 con Maria Callas, Giulini e Visconti dove Prandelli si alternava a Giuseppe Di Stefano. L'11 marzo del 1947 canta nella prima italiana di "Peter Grimes" sotto la bacchetta di Tullio Serafin. Il 24 novembre 1954 debutta al Teatro Metropolitan di New York in "Traviata" con Delia Rigal. In questo teatro canterà per un totale di trentuno recite. Nel 1956 si produce per la televisione italiana in Manon Lescaut al fianco di Clara Petrella. Si ritira dalle scene nel 1970 dopo trent'anni di carriera, dove ha prodotto circa settanta "titoli" / Sento nel core certo dolore, certo dolore, che mia pace turbando va, nel core, nel core, Sento nel core certo dolore, certo dolore, che mia pace turbando va, che la mia pace turbando va. Splende una face, che l'alma accende, se non è amore, amor sarà, amor, amor sarà. Splende una face, che l'alma accende, se non è amore, amor sarà, se non è amore, amor sarà. Sento nel core certo dolore, certo dolore, che la mia pace turbando va, nel core, nel core, Sento nel core certo dolore, certo dolore, che la mia pace turbando va, che la mia pace turbando va.
Giacinto Prandelli Giacomo Carissimi Rosetta Pampanini Carlo Tagliabue Beethoven Verdi Arturo Toscanini Fineschi Renata Tebaldi Maria Callas Giulini Visconti Tullio Serafin Clara Petrella Petrella Laccio Teatro Lirico Arena Verona Scala 1605 1674 1914 1940 1942 1944 1946 1947 1951 1954 1955 1956 1970 2010
Giacomo Carissimi +••.••(...)) - "VITTORIA, MIO CORE!" Tenore italiano GIACINTO PRANDELLI (Lumezzane, Brescia 8 febbraio 1914 - Milano 14 giugno 2010) Debutta a Bergamo nel 1940. Nel 1942 inaugura la stagione dell'EIAR (la RAI di allora) con "Wally" accanto a Rosetta Pampanini e Carlo Tagliabue. Nel 1944 debutta a Milano (Teatro Lirico) come Rinuccio in "Gianni Schicchi", e nel 1946 canta come solista nella "Nona Sinfonia" di Beethoven e nella "Messa di Requiem" di Verdi diretto da Arturo Toscanini. Sempre nello stesso anno esordisce all'Arena di Verona in "Traviata" dove Violetta era Onelia Fineschi. Nel 1947 interpreta il ruolo di Alfredo alla Scala di Milano, che riprenderà poi nel 1951 al fianco di Renata Tebaldi, per arrivare poi alle "mitiche" recite di "Traviata" del 1955 con Maria Callas, Giulini e Visconti dove Prandelli si alternava a Giuseppe Di Stefano. L'11 marzo del 1947 canta nella prima italiana di "Peter Grimes" sotto la bacchetta di Tullio Serafin. Il 24 novembre 1954 debutta al Teatro Metropolitan di New York in "Traviata" con Delia Rigal. In questo teatro canterà per un totale di trentuno recite. Nel 1956 si produce per la televisione italiana in Manon Lescaut al fianco di Clara Petrella. Si ritira dalle scene nel 1970 dopo trent'anni di carriera, dove ha prodotto circa settanta "titoli" / Vittoria mio core! Non lagrimar più! È sciolta d'amore la vil servitù Già l'empia a'tuoi danni Fra stuolo di sguardi Con vezzi bugiardi dispose gl'inganni Le frode, gli affanni, non hanno più loco Del crudo suo foco è spento l'ardore Da luci ridenti non esce più strale Che piaga mortale nel petto m'avventi Nel duol ne' tormenti Io più non mi sfaccio È rotto ogni laccio Sparito il timore
ou
- chronologie: Artistes lyriques.
- Index (par ordre alphabétique): F...