Theater Am Kärntnertor Vidéos
théatre situé à Vienne, Autriche
- Vienne
- Autriche
Dernière mise à jour
2024-04-22
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Beethoven Caroline Unger Anton Haizinger 1824
La sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, è l'ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven. Fu eseguita per la prima volta venerdì 7 maggio 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, con il contralto Caroline Unger e il tenore Anton Haizinger.[1][2] Ai primi tre movimenti puramente sinfonici ne segue un quarto che include il coro sui versi dell'ode Alla gioia di Friedrich Schiller. (wikipedia) Symphony No. 9 in D minor for solos, choir and orchestra op. 125, also known as the Choral Symphony, is Ludwig van Beethoven's last symphony. It was performed for the first time on Friday 7 May 1824 at the Theater am Kärntnertor in Vienna, with contralto Caroline Unger and tenor Anton Haizinger. [1] [2] The first three purely symphonic movements are followed by a fourth which includes the chorus on the lines of the ode To Joy by Friedrich Schiller. (wikipedia)
Beethoven Carella Caroline Unger Anton Haizinger Herbert Karajan Theater Wien 1799 1800 1802 1804 1805 1807 1808 1811 1812 1813 1824 1972 2001
Le Sinfonie Dispari n° 1 - 3 - 5 -7 - 9 di Ludwig van Beethoven +••.••(...)) For Classical Guitar Ensemble. Arranged by Domenico Carella. 00:00 Sinfonia n. 1 in Do maggiore, op. 21 23:15 Sinfonia n. 3 in Mi bemolle maggiore Eroica, op. 55 1:10:51 Sinfonia n. 5 in Do minore, op. 67 1:43:26 Sinfonia n. 7 in La maggiore, op. 92 2:18:05 Sinfonia n. 9 in Re minore Corale, op. 125 Le 4 sinfonie pari +••.••(...) ) vedi : (http•••) Tutte le 9 Sinfonie vedi : (http•••) La Sinfonia n. 1 in do maggiore Op. 21 fu composta da Ludwig van Beethoven fra il 1799 e 1800. Fu eseguita per la prima volta il 2 aprile 1800 al Burgtheater di Vienna. La Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore Op. 55, fu composta da Ludwig van Beethoven fra il 1802 e 1804. Fu eseguita privatamente per la prima volta il 9 giugno 1804 (e in mesi successivi) e pubblicamente il 7 aprile 1805 diretta dal compositore. La Sinfonia n. 5 in do minore Op. 67 fu composta da Ludwig van Beethoven fra il 1807 e l'inizio del 1808. Fu eseguita per la prima volta il 22 dicembre 1808 al Theater an der Wien, in una serata musicale che non ebbe particolare successo, forse a causa del freddo e della lunghezza del programma.[1] I primi abbozzi dell'opera risalgono in realtà al 1804. Si tratta, in effetti, del lavoro sinfonico di Beethoven che ebbe la gestazione più lunga e travagliata (si pensi che i primi abbozzi nascono quando l'autore stava ancora lavorando alla Sinfonia n. 3, mentre la conclusione del lavoro si intreccia con la composizione della Sinfonia n. 6). Secondo alcune fonti, pare che questa sinfonia sia stata scritta per una famiglia nobile presso la quale Beethoven lavorava. La Sinfonia n. 7 in la maggiore Op. 92 fu composta da Ludwig van Beethoven fra il 1811 e 1812. Fu eseguita per la prima volta l'8 dicembre 1813 a Vienna. La sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, è l'ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven. Fu eseguita per la prima volta venerdì 7 maggio 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, con il contralto Caroline Unger e il tenore Anton Haizinger.[1][2] Ai primi tre movimenti puramente sinfonici ne segue un quarto che include il coro sui versi dell'ode Alla gioia di Friedrich Schiller. È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico ed è considerata uno dei grandi capolavori della musica occidentale, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini e le donne, oltre ad essere ritenuta da molti musicologi il capolavoro di Beethoven.[3][4] È stata inoltre per lungo tempo la maggiore composizione sinfonica con voci.[5] Il tema del finale, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. Nel 2001 spartito e testo sono stati dichiarati dall'UNESCO Memoria del mondo attribuita alla Germania. Wikipedia.
Beethoven Carella Caroline Unger Anton Haizinger Herbert Karajan Anton Bruckner Gustav Mahler 1775 1795 1808 1817 1822 1823 1824 1972 2001
Ludwig van Beethoven, Symphony 9, 1st movement Allegro ma non troppo Ludwig van Beethoven : Symphony no.9, 1nd movement - Allegro ma non troppo +••.••(...)) Arranged by Domenico Carella La sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, è l'ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven. Fu eseguita per la prima volta venerdì 7 maggio 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, con il contralto Caroline Unger e il tenore Anton Haizinger.[1][2] Ai primi tre movimenti puramente sinfonici ne segue un quarto che include il coro sui versi dell'ode Alla gioia di Friedrich Schiller. È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico ed è considerata uno dei grandi capolavori della musica occidentale, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini.[3] È stata inoltre per lungo tempo la maggiore composizione sinfonica con voci.[4] Beethoven conferì alla sua opera un carattere patriottico con l'esaltazione dei sentimenti tipica del Romanticismo. Il tema del finale, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. Nel 2001 spartito e testo sono stati dichiarati dall'UNESCO Memoria del mondo attribuita alla Germania. Composizione La Società Filarmonica di Londra inizialmente commissionò la sinfonia nel 1817.[5] La principale opera di composizione fu compiuta tra l'autunno del 1823 e il febbraio 1824, data di completamento dell'autografo.[6] Denominata nel suo primo abbozzo Allemande ("Tedesca"),[7] la sinfonia nacque in parte da altri brani di Beethoven che, sebbene confluiti in opere a sé stanti, sono anche contenuti in alcuni schizzi della futura Nona sinfonia. Quanto alla struttura, già la Fantasia Corale, Op. 80 (1808), in pratica un movimento di un concerto per pianoforte, introduce un coro e dei solisti verso la fine, per creare il culmine. Così nella Nona Sinfonia le voci cantano un tema prima suonato strumentalmente: peraltro il tema, per lo meno nella struttura, ricorda piuttosto da vicino il tema corrispondente nella Fantasia Corale. Andando ancora più indietro, una versione precedente del tema della Fantasia Corale si trova nella canzone Gegenliebe, per pianoforte e voce alta, risalente a prima del 1795.[8] L'offertorio Misericordias Domini KV 222 di Mozart (1775) contiene un tema affidato ai violini che corrisponde esattamente, a parte una minima variazione, alla frase iniziale dell'Inno alla gioia, e lo richiama pertanto all'orecchio dell'ascoltatore moderno[9] (il fatto non è però straordinario, dal momento che entrambe le melodie procedono per grado congiunto). teatro gli potesse apparire una sede troppo profana per un'opera di alta ispirazione religiosa come la Missa Solemnis, che avrebbe esordito nella sua quasi interezza insieme con la Nona sinfonia.[12] Saranno infine i suoi stessi amici e confidenti a dissuaderlo dalla scelta di dare un concerto in una sala (Verein), e propendere invece per un teatro, nel quale non solo sarebbe convenuta volentieri gran parte della nobiltà e della corte, ma soprattutto l'effetto e la forza dei suoi due nuovi lavori avrebbero trovato uno spazio dove poter essere espresse compiutamente. Primo movimento : Allegro ma non troppo, un poco maestoso. Durata approssimativa 16 min. Il primo movimento è una sonata dall'atmosfera tempestosa. L'incipit della sinfonia è celebre per la quinta vuota la-mi priva della modale, che dà un senso di vuoto e di indefinito. Tale tecnica venne usata anche da sinfonisti posteriori (Anton Bruckner, Gustav Mahler) per rendere l'idea dell'ordine che nasce dal caos indistinto e indeterminato. Il tema di apertura, suonato "pianissimo" su tremolo di archi sembra a tal punto un'orchestra che si accorda da suggerire che fosse un'ispirazione di Beethoven. Ma da questo limbo musicale emerge un tema potente e chiaro che dominerà l'intero movimento. In seguito, alla fine della parte di ricapitolazione, torna a un "fortissimo" in Si bemolle maggiore, invece che al Re minore di apertura, la tonalità del movimento. L'introduzione impiega anche la relazione tra modale e tonica che distorce ulteriormente la chiave tonica fino a che essa non viene suonata dal fagotto nel più basso registro possibile. La coda utilizza un passus duriusculus. Beethoven era già stato criticato in precedenza perché non aderiva alle regole riguardanti le composizioni. Utilizzò questo movimento come risposta ai suoi critici. Solitamente gli scherzi sono scritti in tempo triplo. Beethoven fece altrettanto ma esso ha un contrappunto tale che quando accoppiato con la velocità, rende il suono in tempo quarto[27]. 1.Allegro ma non troppo, un poco maestoso 2.Molto vivace - Presto - Scherzo 3.Adagio molto e cantabile - Andante moderato - Adagio 4.Presto allegro assai - Allegro molto - Andante maestoso - Allegro energico Wikipedia
Beethoven Carella Caroline Unger Anton Haizinger Herbert Karajan Haydn Baci 1518 1775 1795 1808 1817 1822 1823 1824 1972 2001
Ludwig van Beethoven - Sinfonia Corale n. 9 op. 125, +••.••(...)) Complete for guitar ensemble. Arranged by Domenico Carella for guitar ensemble. 00:00 1° movimento for eight guitars 15:18 2° movimento for eight guitars 25:21 3° movimento for eight guitars 41:25 4° movimento for nine/ten guitars La sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125, anche nota come Sinfonia corale, è l'ultima sinfonia di Ludwig van Beethoven. Fu eseguita per la prima volta venerdì 7 maggio 1824 al Theater am Kärntnertor di Vienna, con il contralto Caroline Unger e il tenore Anton Haizinger.[1][2] Ai primi tre movimenti puramente sinfonici ne segue un quarto che include il coro sui versi dell'ode Alla gioia di Friedrich Schiller. È una delle opere più note ed eseguite di tutto il repertorio classico ed è considerata uno dei grandi capolavori della musica occidentale, anche in quanto simbolo universale di unità e fratellanza tra gli uomini e le donne, oltre ad essere ritenuta da molti musicologi il capolavoro di Beethoven.[3][4] È stata inoltre per lungo tempo la maggiore composizione sinfonica con voci.[5] Il tema del finale, riadattato da Herbert von Karajan, è stato adottato nel 1972 come Inno europeo. Nel 2001 spartito e testo sono stati dichiarati dall'UNESCO Memoria del mondo attribuita alla Germania. La Società Filarmonica di Londra inizialmente commissionò la sinfonia nel 1817.[6] La principale opera di composizione fu compiuta tra l'autunno del 1823 e il febbraio 1824, data di completamento dell'autografo.[7] Denominata nel suo primo abbozzo Allemande ("Tedesca")[8] la sinfonia nacque in parte da altri brani di Beethoven che, confluiti in opere a sé stanti, sono anche contenuti in alcuni schizzi della futura Nona sinfonia. Quanto alla struttura, già la Fantasia Corale, Op. 80 (1808), in pratica un movimento di un concerto per pianoforte, introduce un coro e dei solisti verso la fine, per creare il culmine. Così nella Nona Sinfonia le voci cantano un tema prima suonato strumentalmente: peraltro il tema, per lo meno nella struttura, ricorda piuttosto da vicino il tema corrispondente nella Fantasia Corale. Andando ancora più indietro, una versione precedente del tema della Fantasia Corale si trova nella canzone Gegenliebe, per pianoforte e voce alta, risalente a prima del 1795.[9] L'offertorio Misericordias Domini KV 222 di Mozart (1775) contiene un tema affidato ai violini che corrisponde esattamente, a parte una minima variazione, alla frase iniziale dell'Inno alla gioia, e lo richiama pertanto all'orecchio dell'ascoltatore moderno[10]...(il fatto non è però straordinario, dal momento che entrambe le melodie procedono per grado congiunto). La sinfonia è divisa in quattro movimenti, l'ultimo dei quali contiene l'Inno alla gioia. Beethoven modifica la tipica struttura della sinfonia classica inserendo per la prima volta uno scherzo prima del movimento lento (infatti lo scherzo solitamente segue il movimento più lento). Eccezionalmente infatti, se il primo movimento di una sinfonia o di una sonata e il successivo tempo lento acquistano proporzioni e impegno eccessivi, lo scherzo può diventare il secondo movimento, dando così maggior equilibrio all'opera. Egli aveva comunque già fatto lo stesso in lavori precedenti (inclusi i quartetti di archi) Op. 18 n. 5, the Archduke piano trio Op. 97, la sonata per piano Hammerklavier Op. 106). Anche Haydn fece lo stesso in altri lavori.[27] Testo scritto da Ludwig van Beethoven e tradotto in italiano : «O amici, non questi suoni! ma intoniamone altri più piacevoli, e più gioiosi. Gioia, bella scintilla divina, figlia dell'Elisio, noi entriamo ebbri e frementi, celeste, nel tuo tempio. Il tuo fascino riunisce ciò che la moda separò, ogni uomo s'affratella dove la tua ala soave freme. L'uomo a cui la sorte benevola, concesse il dono di un amico, chi ha ottenuto una donna devota, unisca il suo giubilo al nostro! Sì, chi anche una sola anima possa dir sua nel mondo! Chi invece non c'è riuscito, lasci piangente e furtivo questa compagnia! Gioia bevono tutti i viventi dai seni della natura; vanno i buoni e i malvagi sul sentiero suo di rose! Baci ci ha dato e uva, un amico, provato fino alla morte! La voluttà fu concessa al verme, e il cherubino sta davanti a Dio! Lieti, come i suoi astri volano attraverso la volta splendida del cielo, percorrete, fratelli, la vostra strada, gioiosi, come un eroe verso la vittoria. Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio vada al mondo intero! Fratelli, sopra il cielo stellato deve abitare un padre affettuoso. Vi inginocchiate, moltitudini? Intuisci il tuo creatore, mondo? Cercalo sopra il cielo stellato! Sopra le stelle deve abitare! Gioia si chiama la forte molla che sta nella natura eterna. Gioia, gioia aziona le ruote nel grande meccanismo del mondo. Essa attrae fuori i fiori dalle gemme, gli astri dal firmamento, conduce le stelle nello spazio, che il cannocchiale dell'osservatore non vede.» Wikipedia