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- Italien
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2024-05-15
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Gianluigi Gelmetti Sergiu Celibidache Ottorino Respighi Lorenzo Ferrero Franco Alfano Pietro Mascagni Rossini Maschera Juan Diego Flórez Ruggero Raimondi Sydney Symphony Orchestra Orchestra Filarmonica Berlino Orchestra Sinfonica Radio Stoccarda Festival Schwetzingen Teatro Opera Roma Rossini Opera Festival Pesaro 1914 1945 1989 1998 2000 2004 2008 2009 2012 2016
SUBSCRIBE now for exclusive updates!!! Gianluigi Gelmetti, il celebre direttore italiano che è stato direttore principale e direttore artistico della Sydney Symphony Orchestra dal 2004 al 2008, è morto a Montecarlo all'età di 75 anni. Nato a Roma nel 1945 da padre pianista e madre poetessa, Gelmetti ha studiato presso la famosa Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Fu lì, all'età di 16 anni, che Sergiu Celibidache vide qualcosa nel giovane Gelmetti e gli lasciò condurre una prova orchestrale. Quell'audizione informale deve essere andata bene, perché Celibidache è diventato il suo insegnante poco dopo. Gelmetti ha poi debuttato con l'Orchestra Filarmonica di Berlino e dal 1989 al 1998 è stato Direttore Principale dell'Orchestra Sinfonica della Radio di Stoccarda e del Festival di Schwetzingen. Gelmetti è meglio conosciuto per il suo periodo come Direttore Musicale e Artistico del Teatro dell'Opera di Roma, dal 2000 al 2009, dove ha difeso opere meno conosciute e dimenticate tra cui le prime mondiali di Marie Victoire di Ottorino Respighi scritte nel 1914 ma mai interpretato e Marilyn di Lorenzo Ferrero; La fiamma di Respighi; Sakuntala di Franco Alfano; e Iris di Pietro Mascagni. Dal 2012 al 2016 è stato Direttore Principale dell'Orchestra Philharmonique de Monte-Carlo. È stato anche un appuntamento fisso al Rossini Opera Festival di Pesaro, in Italia, dove ha diretto una prima mondiale della versione inedita di Guglielmo Tell di cinque ore. Lascia una ricca eredità di registrazioni, incluse pubblicazioni su EMI, Sony, Naxos e Decca. Non sorprende che Rossini sia molto presente, tra cui registrazioni molto apprezzate di Zelmira e Eduardo e Cristina, nonché versioni filmate di Un ballo in maschera, La forza del destino e il celebre Il barbiere di Siviglia con Juan Diego Flórez e Ruggero Raimondi. Iscriviti per ulteriori aggiornamenti. #gianluigigelmetti #sydneysymphonyorchestra #highlights24
Remix a cura di AFA del brano "Ongii" dei CSI. Il remix è inserito nell'album degli AFA del 1997 "Manipolazioni" (progetto audioalchemico) uscito per la collana di musica aliena "I Taccuini" (Consorzio Produttori Indipendenti / Dischi del Mulo / Polygram). Manipolazioni è il titolo del cd degli Afa in cui brani del precedente “Nomade Psichico”, vengono remixati o meglio manipolati e presentati in nuove versioni. E’ la quattordicesima uscita per la collana dei taccuini del Consorzio Produttori Indipendenti, in questo lavoro si svelano le implicazioni scientifiche, filosofiche, etiche che hanno come presupposto una tecnica ormai molto diffusa nella musica: il remissaggio. Con l’uomo nasce la rappresentazione simbolica del mondo, l’uso delle protesi, la possibilità di intervenire sul reale, la manipolazione. L’accelerazione è vertiginosa, la mutazione in atto è inevitabile ed inarrestabile, al di là del bene e del male. Manipolazione genetica, manipolazione degli elementi, corpi manipolati. L’identità è mutante. La musica è oggi più che mai mutante, scomponibile, rappresentazione sonora della trasformazione. Con questo progetto si cercano relazioni tra ciò che sta avvenendo nella biogenetica (clonazione, innesti biomeccanici), nell’arte (corpo come territorio da ridisegnare) e tutte quelle moderne pratiche di intervento sulla musica come il remix, il taglia e cuci, il campionamento. Considerare il panorama sonico come una coltura cellulare instabile, in movimento, che permette di sperimentare sul corpo dei brani musicali, sulla loro composizione chimica in modo assolutamente artificiale. Spartito chirurgico, ritmi alterati, rielaborazioni. Il DNA originario delle ultime composizioni degli Afa è stato riprogettato da altri musicisti, dj’s, programmatori, parole e suoni hanno trovato nuove identità. La musica è uno specchio di ciò che avviene nel nostro tempo, la clonazione, la possibilità di creare vite in laboratorio, di intervenire sul codice genetico, apre sconvolgenti scenari. La fantascienza non ha più il compito di predire o prevedere, ma solamente di informarci di ciò che già sta avvenendo sotto i nostri occhi: la pecora Dolly può essere vista come fenomeno da baraccone mediatico, in verità è il simbolo della definitiva scoperta umana, il segreto della vita, d’ora in avanti sarà difficile e forse superfluo distinguere chi è stato prodotto e chi è nato. Da tempo performers e body-artists hanno anticipato la mutazione con il lavoro sul proprio corpo (artisti come Orlan, Stelarc, Franko B, ci mostrano in modo osceno e schoccante la metamorfosi umana e la nascita di nuove identità). La tecnologia è già entrata nel nostro organismo sotto forma di innesti biomeccanici, di organi artificiali, presto sarà possibile impiantare chips elettronici, microcircuiti nel cervello, la biologia conquista le macchine e viceversa. Così non si può più parlare di musica suonata o elettronica, acustica o campionata, vera o finta, perché oggi l’artificiale regna negli studi di registrazione. Tutti i suoni possibili possono essere ricreati, un brano può essere clonato, se ne possono dare diverse versioni, una canzone ha la possibilità di avere tante e diverse identità. Il purista si scandalizza, ma ogni genere, ogni sfumatura, ogni stile è perfettamente ricreabile da macchine sempre più sofisticate, dal campionatore a programmi per computer capaci di comporre musica senza l’intervento umano. E’ facile farsi ingannare, anche ciò che appare genuino può benissimo essere finto, il musicista diventa una figura fantasmatica, le note si generano nell’assenza. La vita eterna è affidata a processori di suoni che possono ibernare e rendere eterne le voci di artisti scomparsi, crio-musica, gli studi di registrazione clonano nuove musiche da cellule congelate. In Giappone tutto è minuziosamente ricreabile, note, timbri, interpretazioni di qualsiasi gruppo, di qualsiasi cantante, si può ipotizzare il supergruppo definitivo formato dai migliori strumentisti, dal migliore corredo genetico. Nel laboratorio, nel progetto audioalchemico degli Afa troviamo remissaggi, clonazioni e mutazioni di: Eraldo Bernocchi, Ci s’ha, CSI, Lance from IHB, Guido Lusetti, Maffia Sound System, Gianni Maroccolo, Ustmamò, Skin 4, Wolfango. Incrociati ai brani interventi di teorici della mutazione come Antonio Caronia, Francesca Alfano Miglietti, Franco Bifo Berardi, Arianna Dagnino.
Puccini Franco Alfano Kenneth Woollam Nunn Enrico Fissore Nicolai Gedda Bayreuth Leslie Howard Maria Callas Handel Bach Mendelssohn Rossini Gounod Verdi David Thomas Wigmore Hall 1924 2007 2012 2019
Turandot was to be Puccini’s last opera. In fact, it was unfinished at the time of his death in 1924. The final 20 minutes were posthumously completed by Franco Alfano using Puccini’s notes. The opera concerns an unknown Prince (Calaf,) who falls in love with the cold and distant Princess Turandot. His aria Nessun Dorma occurs at the start of Act III. Calaf has challenged Turandot to discover his name by dawn, so she has decreed that this night “none shall sleep” until she knows his name. Calaf takes up this motif in this aria, which has become one of the best-known arias in the operatic repertoire. It perhaps encapsulates Puccini’s style, being both dramatic and heroic, while retaining the quality of morbidezza which is so characteristic of the composer. A native of India, Athenaeum member Anando Mukerjee is a leading international tenor. He received degrees in Natural Sciences from both Delhi and Cambridge Universities and pursued his vocal studies with such teachers as Kenneth Woollam, Richard Nunn, Enrico Fissore, Ian Comboy and Glyn Paul. The highlight of his vocal training was seven years of discipleship under Nicolai Gedda. Anando was a finalist in the UK National Mozart Competition in 2007 and the Wagner Society Bayreuth Bursary Competition in 2012. His operatic repertoire includes Rodolfo (La bohème), Macduff (Macbeth,) Nemorino (L’elisir d’amore,) Alfredo (La Traviata.) and The Duke of Mantua (Rigoletto.) Here at the Athenaeum, he thrilled us with his Cavaradossi in our production of Tosca 2 years ago. His recitals include his Wigmore Hall appearance accompanied by Leslie Howard and featured on BBC Radio 3’s In Tune; the Maria Callas International Club’s 30th Anniversary Celebration at the Royal Opera House; and a lieder programme performed with the pianist Babette Hierholzer at the Allensbach Festival, Germany. Anando gave the orchestral world premiere of Ian Venables’ Venetian Songs accompanied by the Orchestra of St. John Bromsgrove. He has also been featured by the BBC World Service and All India Radio. In oratorio Anando’s repertoire includes Handel, Bach, Mendelssohn, Rossini, Gounod, Verdi and Puccini. In addition to his performance in Tosca, Anando is a regular contributor to the Athenaeum’s annual St Cecilia’s Day Concert. David Thomas
Aureliano Pertile Alfano Richard Wagner Teatro Scala 2012
Provided to YouTube by Believe SAS Lohengrin : Cessano i canti alfini · Aureliano Pertile · Ines Alfano Tellini · Orchestra del Teatro alla Scala · Carlo Sabajno · Richard Wagner · Richard Wagner Aureliano Pertile: Recital ℗ Play Released on: 2012-01-01 Auto-generated by YouTube.
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- Zeitleiste: Komponisten (Europa).
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