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Conmemoraciones 2024 (Nacimiento: Francesco Carattoli)
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Última actualización
2024-05-11
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Prato Destro Torre Carattoli Potenza Cava 1261 1499 1501 1797 1815 1922 1926 1934 1970 2002 2012 2014
IL DIPINTO L’immagine che chiude il video riguarda “Resurrezione di San Francesco al Prato” dipinto, olio su tavola, di Pietro Perugino. L'opera deve il nome alla chiesa di San Francesco al Prato di Perugia, da dove proviene originariamente. Venne commissionata nel 1499 e compiuta verosimilmente entro il 1501. Con le spoliazioni napoleoniche finì a Parigi nel 1797, ma riportata in Italia nel 1815 venne destinata al pontefice che decise di tenerla in Vaticano. Ad oggi il dipinto è custodito ed esposto presso la Pinacoteca Vaticana. IL VIDEO Il video si riferisce ai lavori strutturali progettati e diretti dall’ing. Riccardo Vetturini per il recupero della Chiesa di S. Francesco al Prato a Perugia, interventi finalizzati alla realizzazione di un Auditorium – sala riunioni e convegni. Il progetto architettonico redatto dallo studio Signorini Associati di Perugia si esprime nei termini concettuali nella conservazione rigorosa dell’impianto allo stato attuale, prevedendo interventi di carattere precario musicali per l’allestimento di un Auditorium, sala riunioni convegni. LE CAUSE DEL DISSESTO E GLI INTERVENTI DEL 1970 Le condizioni statiche del monumento sono state fortemente compromesse dalla situazione dell’area di sedime del piano fondale. La diversa compressibilità del terreno di fondazione e la presenza di strati di argilla, nonché la presenza delle falde acquifere sotterranee, hanno determinato i lenti movimenti che hanno prodotto nelle pareti della Chiesa ampie lesioni e fuori piombo. La parete nord che chiude il lato destro della navata così come la torre campanaria settecentesca sono fondate direttamente su uno strato conglomeratico pressoché incompressibile. Sono infatti queste le porzioni della Chiesa che non hanno subito alcun cedimento, mentre il costipamento degli antichi strati di riporto ha innescato il relativo allontanamento delle pareti del lato sud-ovest della Chiesa al quale ha fatto seguito il collasso del sistema strutturale del complesso edilizio. Le condizioni di dissesto hanno caratterizzato la storia della Chiesa sin dalla sua realizzazione. Cronache del seicento confermano la realizzazione di cunicoli drenanti che rappresentano un primo tentativo di regimazione delle acque di falda nella zona absidale della Chiesa. La Chiesa nasce nel 1250-1261 in perfetto stile gotico, tuttavia dopo varie vicissitudini nel settecento l’arch. Carattoli ne stravolge non solo l’aspetto architettonico figurativo del complesso ecclesiastico, ma ha anche modificato le strutture, modificando il percorso delle sollecitazioni e dei carichi cambiando la tipologia delle volte e delle coperture, l’interasse dei colonnati e inserendo un “pesante” tiburio. Questi interventi hanno di fatto sovraccaricato la zona dell’abside e del transetto, aree dove per altro gli strati di riporto avevano una maggiore potenza e di conseguenza una maggiore sensibilità a costiparsi. La superficie del contatto stratigrafico dei terreni conglomeratici in posto, presenta un declivio verso tale zona determinando così, a seguito del costipamento di tali riporti, non solo un abbassamento, ma anche una componente orizzontale del cedimento delle strutture murarie sovrastanti. La demolizione dell’intervento Carattoliano, eseguita dal 1926 al 1934, rappresenta l’estremo tentativo di “alleggerimento” delle strutture della Chiesa così da “rallentare” l’evolversi di ciò che allora erroneamente si riteneva la “frana di San Francesco al Prato”. La ricerca delle cause di dissesto ha prodotto, dal 1922 ad oggi, una decina di studi. Intorno al 1970, a seguito del crollo di una parte della copertura, venne ricostruito il tetto e vennero eseguiti interventi di sottofondazione mediante micropali con l'intento di sanare il problema dei cedimenti verticali. In occasione del rifacimento della copertura, perseguendo il fine di riportare alla quota originaria l’altezza della Chiesa, venne realizzato una parete in cemento armato di altezza pari a circa 3.5m per uno spessore variabile di circa 70cm, cava all’interno, per l’intera lunghezza della navata. Gli interventi strutturali e di restauro eseguiti hanno posto rimedio alle condizioni di fatiscenza e di abbandono della ex Chiesa e posto le basi per la realizzazione del nuovo Auditorium di Perugia. Gli interventi eseguiti per conto Soprintendenza dei Beni Artistici e Paesaggistici dell’Umbria sono stati svolti per stralci successivi dal 2002 al 2012. Oggi, inizio 2014, il Comune di Perugia, proprietario del bene, sta concludendo l’iter di approvazione del progetto di completamento che porterà al definitivo recupero funzionale del complesso di San Francesco al Prato a Perugia.
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INNO ALLA GIOIA (Ludwig Van Beethoven) Istituto Comprensivo n.3 “Vivenza-Giovanni XXIII” Scuola secondaria di primo grado “A.Vivenza”- Sezioni ad Indirizzo Musicale corsi B e C Dirigente Scolastica Dott.ssa Franca Felli Docenti di strumento musicale: Chitarra: Giorgio Colantonio e Guido Ottombrino Clarinetto: Monia Esposito Percussioni: Stefano Fonzi e Raffaele Collazzo Pianoforte: Silvio Contestabile e Giovanni Cardilli Sassofono: Nunzia Leonetti Violino: Beatrice Ciofani Hanno Suonato: CHITARRE 1B Agostini Giorgio Marconi Alessia Montanari Filippo Parisse Mayla Gargàro Daniele Di Paolo Andrea 2B Di Carlo Angelica Altorio Maria Teresa Franchi Giuseppe Collacciani Riccardo De Nino Francesco 1C Bruni Edoardo Di Battista Lorenzo Di Fabio Valerio Di Stefano Domenico Lucarelli Domitilla Partemi Aurora 2C De Sanctis Vincenzo Di Mattia Noemi Evangelista Giordano Iorio Corrado Parisse Francesco Scognamiglio Simone CLARINETTI 1C Mione Federico Negri Annachiara Petrella Vittorio Rosati Ivana Salvatore Daniele Truono Lorenzo 2B Di Marco Ilaria Djuiwat Ngosso Nancy Macerola Jacopo Pomponio Lucia PERCUSSIONI 1B Alberti Greta Fina Alberto Flammini Lorenzo Tartaglia Luigi Tiburzio Francesco Torzetti Tommaso 2C Cangelmi Simone Carattoli Manuel D'Ovidio Pietro De Foglio Ruben Di Cato Giacomo Pietrantoni Carlo PIANOFORTI 1B Chiantini Emma D’Agostino Feliciano Di Renzo Eleonora Gentile Karola Marchione Linda Tisi Ugo 2B Jury Cobo Martina Di Cosimo Fiamma Iacutone Asia Macerola Giulia Occhiuzzi Giorgia Venditti 1C Baiocco Asia Carbone Beatrice D’Amico Lorenzo Di Fabio Lucrezia Di Giampietro Gabriele Paoloni Corrado 2C Cerasoli Alessio D’Amore Mattia Di Stefano Serena Fracassi Gaia Elena Fracassi Mattia Pace Greta SASSOFONI 1C De Amicis Leonardo Di Benedetto Alessio Frigioni Francesco Abramo Moretti Mattia Valentini Matteo Zanon Gabriel 2B Bianchi Jacopo Bianchi Nicolò Di Felice Chiara Di Fiore Romano Milone Demian VIOLINI 1B Cobo Kristel Cobo Samanta Colabianchi Flavio Gjinaj Stela Piacente Giulia Sabatino Giorgia 2C Cipolloni Beatrice Coccia Miriam Desideri Massimiliano Di Giosia Mattia Faonio Eleonora Vecchiarelli Sveva Realizzazione Video: Francesco Di Cicco www.wrcreative.it c2021 All rights Reserved
Arezzo Carattoli Muro Fontana Proto Fioravanti Martelli Assisi Agostini Campana Bronzi 1390 1423 1606 1612 1680 1729 1769
La cattedrale di San Lorenzo risale ad un progetto di Fra Bevignate, iniziato nel 1345; la decorazione esterna, una trama geometrica di rombi in marmo rosa e bianco (prelevati dalla Cattedrale di Arezzo) non fu mai completata, ed occupa oggi solo la parte inferiore della fiancata. La decorazione degli interni venne completata nel diciottesimo secolo con l'aggiunta di pitture, stucchi, dorature e marmi. La facciata principale è rivolta verso piazza Danti ed è impreziosita da un portale in stile barocco progettato da Pietro Carattoli nel 1729. Il muro esterno è a vista e si possono scorgere i ganci portanti di un previsto rivestimento in marmo, mai apportato. Diversamente dall'usuale, la cattedrale ha la fiancata laterale rivolta verso la piazza principale della città, affacciata sulla Fontana Maggiore e sul Palazzo dei Priori. Tale lato è caratterizzato dalla Loggia di Braccio, commissionata da Braccio da Montone nel 1423, una struttura proto rinascimentale attribuita a Fioravante Fioravanti da Bologna. Sotto la loggia è possibile vedere parte di un muro romano, le fondamenta del vecchio campanile e la Pietra della Giustizia, che riporta un'iscrizione del 1264 attraverso la quale il Comune annunciò che tutto il debito pubblico era stato cancellato. Il campanile originale fu distrutto nel 1371 dall'abate di Monmaggiore quando collegò la fortezza di Porta Sole ai palazzi di piazza. Era a tre ordini di finestre con un gallo di bronzo sulla sommità. La torretta attuale è opera dell'architetto perugino Valentino Martelli +••.••(...)). Al suo interno vi sono 4 campane di differenti epoche e fonditori: la maggiore è del 1680 dei Petruccius eugubini (dinastia che aveva già realizzato la seconda maggiore di San Rufino ad Assisi); la seconda (chiamata la "Lunga" perché un tempo suonava ogni mezzora per indicare il mattutino) è datata 1769, opera del perugino Nicolaus Agostini; la terza, non firmata, risale al 1449; la minore venne fusa nel 1390 da Iacobus Ienuensis (quest'ultima veniva chiamata "Schilletta" o "Scrilletta"). Sia il Rinterzo che il Falsetto, come vuole la più stretta tradizione perugina, sono eseguiti rispettivamente con prima e seconda campana a bicchiere accompagnate dallo scampanio di 2 delle 3 campane rimanenti (2ᵃ-3ᵃ nel primo caso, 1ᵃ-3ᵃ nel secondo). Se pur potrebbe suscitare dubbi l'intonazione dei bronzi in questione è da apprezzarne il valore storico nonché la ritmica degli scampanii elettro-meccanici, tra i migliori della città.
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- cronología: Cantantes líricos (Europa).
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