Frederick Ter Linden Vídeos
compositor
- Estados Unidos, Países Bajos
Última actualización
2024-04-27
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Johann Sebastian Bach Carella Pau Casals Christian Ferdinand Abel Anner Bijlsma Pieter Wispelwey Jaap Ter Linden Ter Linden Mstislav Rostropovich Trionfo Robert Schumann Leopold Godowsky 1717 1720 1723 1724 1908 1910 1923
Bach - Suite n. 6 in Re Maggiore BWV 1012 (Date: 1717/1723) For Classical Guitar Arranged by Domenico Carella 00:00 Prelude 04:51 Allemande 10:14 Courante 13:52 Sarabande 17:24 Gavotte I & 19:08 Gavotte II (retourn 20:36 Gavotte I) 21:32 Gigue Le Sei suites per violoncello solo di Johann Sebastian Bach sono tra le più note e più virtuosistiche opere scritte per violoncello, e si ritiene generalmente che sia stato Pau Casals a dare loro fama[4][5][6]. Furono scritte fra il 1717 e il 1723 presumibilmente per uno dei violoncellisti che all'epoca lavoravano alla corte di Köthen[7], ma vi sono anche ragioni per supporre che le ultime suites siano state concepite indipendentemente, forse per strumenti diversi dal violoncello[7]. Furono probabilmente composte nel periodo 1717–1723, quando Bach fu kapellmeister a Köthen; l'uniformità e la coerenza di queste opere suggerisce che possano essere state concepite insieme o consequenzialmente, presumibilmente per uno dei violoncellisti di Köthen, come Christian Bernhard Linigke[7] o Christian Ferdinand Abel, assai più noto come gambista[8]. È impossibile stabilire una esatta e precisa cronologia delle suites, non vi sono dati certi riguardo all'ordine con cui furono concepite e/o se fossero state scritte prima o dopo le Sonate e partite per violino solo. In ogni caso, gli studiosi – basandosi su un'analisi comparata degli stili di queste diverse opere – ritengono che le suites per violoncello furono scritte per prime, datandole prima del 1720, l'anno indicato sulla copertina della copia autografa di Johann Sebastian Bach delle Sonate e partite per violino solo.[1][9][10] ... Si può ritenere Bach un innovatore che favorisce il soppianto della viola da gamba, ma alcuni suppongono anche che sia probabile che Bach avrebbe fatto questo perché si trovò in difficoltà nel dare parti virtuosistiche alla viola da gamba.[11] Infatti il principe Leopoldo di Anhalt-Köthen, presso cui lavorava in quel momento, era un gambista e suonava le opere di Bach, ma non era un particolare virtuoso, sicché potrebbe essere risultato difficile dare alla viola da gamba parti complicate, quindi Bach, non avendo la possibilità di scrivere parti complesse per la viola da gamba, avrebbe scritto opere più ambiziose per il violoncello.[11][12] Suite n. 6 in Re Maggiore, BWV 1012: È largamente ipotizzato che la sesta suite sia stata composta per un violoncello piccolo a cinque corde, come spiegato più sopra nella sezione Filologia e controversie interpretative. I violoncellisti che vogliono suonare questa suite su un violoncello moderno a 4 corde riescono a farlo, ma incontrano più difficoltà essendo forzati a ricorrere a posizioni più alte per suonare molte delle note. Vista la difficoltà di esecuzione e di interpretazione rappresenta un punto di arrivo nella formazione violoncellistica[51]. I musicisti di musica antica che seguono una rigorosa pratica esecutiva storica usano un violoncello piccolo a 5 corde per questa suite, fra questi si ricorda Anner Bijlsma, Pieter Wispelwey e Jaap ter Linden. Questa suite è scritta in una forma molto più libera rispetto alle altre, avendo molti passaggi virtuosistici e/o simili a cadenze. È anche l'unica delle suites in cui vi siano parti che, in tutti i manoscritti, adottano la chiave di contralto, appunto per l'altezza delle note in essa, e infatti viene ampiamente esplorato, soprattutto nella Corrente, l'intero registro di questo strumento. Mstislav Rostropovich chiamò questa suite "una sinfonia per violoncello solo", infatti la sua tonalità di re maggiore evoca gioia e trionfo e dà alla suite un carattere luminoso. Questa atmosfera raggiante e calorosa si manifesta sin dal Preludio, in cui il ritmo a terzine con due suoni ripetuti introduce ad una dimensione molto vivace e festosa rispetto alla quinta suite; tale atmosfera è ripresa nelle Gavotte e nella Giga. La Sarabanda e in particolar modo la Allemanda invece sono di un carattere più introspettivo e solitario ma manifestano una luminosa atmosfera di bellezza e purezza. Pau Casals la descrive come la descrizione di una scena bucolica, in cui il preludio assomiglia a una grande scena di caccia.[5] Sono state fatte trascrizioni delle suites per numerosi strumenti, fra cui viola, contrabbasso, viola da gamba, mandolino, pianoforte, clavicembalo, marimba, chitarra classica, basso elettrico, ukulele, flauto dolce, corno francese, sassofono, clarinetto basso, fagotto, tromba, trombone, euphonium e tuba.[4][52][53] Fra i tentativi di comporre un accompagnamento pianistico alle suites si annovera un notevole lavoro da parte di Robert Schumann, mentre nel 1923 Leopold Godowsky arrangiò le suites 2, 3 e 5 in contrappunto per pianoforte solo. Wikipedia
Mendoza Jaap Ter Linden Ter Linden 2006 2013
Ready 2 Go (Remix) [feat. Dyland & Lenny] by Ale Mendoza, 2013 vs. Sonate A Violino E Violoncello O Cimbalo Opus V , Part 2, Sonate 8 In E Minor: Preludio, Largo by Jaap Ter Linden, 2006. Vote to decide at (http•••)
Jaap Ter Linden Ter Linden Wolfgang Amadeus Mozart Orchestra Mozart 2011
Provided to YouTube by Kontor New Media Symphony No. 8 in D Major, K. 48: I. Allegro · Mozart Akademie Amsterdam & Jaap ter Linden Mozart: Complete Symphonies ℗ Brilliant Classics Released on: 2011-12-01 Conductor: Jaap ter Linden Orchestra: Mozart Akademie Amsterdam Composer: Wolfgang Amadeus Mozart Music Publisher: Brilliant Classics Auto-generated by YouTube.
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- cronología: Compositores (Europa).
- Índices (por orden alfabético): T...