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2024-04-26
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Abbadia Solari Potenza Doni Volti 2017
Questo video è un'impronta a CALDO di quello che è accaduto alla Riserva Naturale dell'Abbadia di Fiastra il 27 e 28 Maggio 2017 durante l'Elixyr in Fiera nel nome e per conto del MOVIMENTO UNIVERSALE UMANI IN DIVENIRE! Il MOVIMENTO UNIVERSALE UMANI IN DIVENIRE e un movimento spontaneo, indipendente e in costante evoluzione di Esseri Umani senza frontiere di attivisti Solari e Consapevoli che si protendono attraverso i loro talenti congiunti per creare soluzioni concrete, diffondere e condividere ogni strumento e nuova risorsa sostenibile alla portata di tutti che possa ristabilire la Libertà, la Prosperità e l’Evoluzione dell’Umanità in ogni sfera dell’esistenza e che ci permetta in qualità di POPOLO UMANO di VIVERE secondo NATURA in Equilibrio e in Armonia tra tutti gli ESSERI VIVENTI, la TERRA e l’UNIVERSO. Il MOVIMENTO UMANI è un’associazione di volontariato regolarmente riconosciuta quale Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS), giuridicamente iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato e sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo con n° di Prot. RA/14897 SIAMO ATTIVAMENTE IMPEGNATI SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE PER: – Favorire il ripopolamento dei paesi abbandonati, disabitati o in via di sviluppo. – Preservare e rivalutare paesi e risorse naturali millenarie e ad avvantaggiare l’economia locale. – Realizzare sistemi viventi ecosostenibili di nuova generazione con GEOVILLAGGI su matrice geometrica aurea universale e insediamenti compatibili con sistemi viventi intelligenti e alla portata di tutti, che possano raggiungere l’indipendenza e l’autosufficienza (grazie alle risorse già disponibili e quelle su cui stiamo lavorando), con la compartecipazione ed sostegno degli esseri umani volontari che stanno lasciando il vecchio sistema di dominio ed asservimento fondato sulla 'sopravvivenza' per Vivere secondo Natura e a Misura dei propri Sogni! GUARDA volti e propositi delle AQUILE SENZA NIDO che stanno scrivendo la STORIA del NUOVO RINASCIMENTO della PENISOLA ITALICA: (http•••) Gli SCOPI e i FONDAMENTI del MOVIMENTO UMANI sono incisi sullo STATUTO PUBBLICO: (http•••) e sulla DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI E DELLE RESPONSABILITA' DELL'UOMO: (http•••) GUARDA: GEOVILLAGGI ECOLANDIA: LA POTENZA DI UN SOGNO UMANO: (http•••) GUARDA IL RENDERING 3D DELLA PRIMA GEOVILLA UMANA IN CREAZIONE: (http•••) TUTTI I DETTAGLI sulla GEOVILLA UMANA: (http•••) IL NUOVO PARADIGMA dei GEOVILLAGGI ECOLANDIA: (http•••) / Pietro Tamburella alias AquilaSenzaNido - Un Essere Umano Libero e un Cittadino del Mondo Social Network: (http•••) Fondatore e presidente del MOVIMENTO UNIVERSALE UMANI IN DIVENIRE: (http•••) / VISITACI al sito web internazionale: www.umaniindivenire.com CONNETTITI sulla Pagina FB: (http•••) MOVIMENTO INARRESTABILE su FB: (http•••) CONTATTACI: •••@••• o CHIAMACI: 3421891055 ISCRIVITI alla Newsletter inviandoci un'email o COMPARTECIPA con UMANI: (http•••) SOSTIENICI e CONTRIBUISCI alla realizzazione della prima GEOVILLA UMANA per renderla subito disponibile insieme ai GEOVILLAGGI ECOLANDIA su tutta la PENISOLA ITALICA: – Con una libera DONAZIONE: Bonifico IBAN: IT58S0760115300001032532184 o Bollettino Postale N.Conto: 1032532184 intestato al "Movimento Universale Umani in Divenire" – DEVOLVENDO con una semplice spunta il tuo 5 per mille nel modello 730/740 – CUD o Modello Unico Persone Fisiche, nel riquadro: “sostegno del volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” indicando semplicemente il codice fiscale di UMANI: 91114080681 – Con la POTENZA DELLO SCAMBIO su cui troverai l’elenco dei DONI per ogni DONAZIONE con cui abbiamo scelto di RINGRAZIARE ogni singolo e prezioso GESTO CONCRETO:(http•••) / La Libertà è una Scelta Sacra e immutabile che si manifesta con il Fuoco dell'Azione. Quando non Ami, Vivi e Scegli il tuo Presente fai del futuro un ricalco del tuo passato! AquilaSenzaNido
Perché di MOSCONI ce n'è stato solo UNO! The Last of Mosconi: (http•••) Germano Mosconi (San Bonifacio, 11 novembre 1932) è stato giornalista e conduttore televisivo italiano. Biografia: È stato uno dei volti televisivi più noti del nord-est italiano negli anni ottanta e novanta, grazie al lavoro come giornalista e presentatore del telegiornale dell'emittente veronese TeleNuovo nel periodo in cui l'Hellas Verona vinceva lo scudetto. Era conosciuto per l'eleganza e per la pacatezza davanti alle telecamere. Nel 1982 ha vinto il Premio internazionale Cesare D'Oro per merito giornalistico. Nel 2004 è stato oggetto di una particolare vicenda che lo ha reso noto in tutta Italia e all'estero. Una fonte ignota pubblicò via Internet vari fuorionda, provenienti dalle vecchie registrazioni del telegiornale (risalenti ai primi anni 90), in cui si mostravano le irate reazioni di Mosconi a vari disturbi che causavano il fermo delle riprese (l'entrata involontaria di persone nello studio, rumori vari, notizie scritte su fogli poco comprensibili o assemblati male) L'ampio uso di bestemmie, insulti, linguaggio colorito in veneto, e il sapiente montaggio, che ne faceva scaturire una spontanea comicità, determinarono una grandissima diffusione del video attraverso la rete, trasformando il giornalista in una involontaria e irriverente macchietta comica. Nel giro di poco tempo sono nati siti internet, forum e fan page a lui dedicati. Insieme ai video originali, iniziarono a circolare in rete numerosi ridoppiaggi in cui le imprecazioni del giornalista venivano sovrapposte a scene tratte da film, cartoni animati, trasmissioni televisive e addirittura l'elezione del Papa Benedetto XVI. È morto il 1º marzo 2012, a 79 anni, in seguito ad una lunga malattia.
Pëtr Il Ič Čajkovskij Beethoven Il Ič Čajkovskij Orchestra I Pomeriggi Musicali Volti Teatro Dal Verme 2021
Europa, volti di una tradizione 76ª Stagione Sinfonica Orchestra I Pomeriggi Musicali Teatro Dal Verme | Giovedì 8 aprile 2021 Alessandro Cadario, direttore Giuseppe Gibboni, violino Orchestra I Pomeriggi Musicali «Credo che interesserà il pubblico musicale» Programma Pëtr Il’ič Čajkovskij Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 35 Allegro moderato – Moderato assai Canzonetta: Andante Finale: Allegro vivacissimo Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Allegro con brio Marcia funebre: Adagio assai Scherzo: Allegro vivace Finale: Allegro molto
Pasqualini Legge Adorno Amato Volti Cinquecento
A una passante (trad. Antonio Prete) La strada era assordante, urlava tutt’intorno. Esile ed alta, in lutto, regina dolorosa una donna passò, con la mano fastosa sollevando il vestito, di trine e balze adorno. Leggera, nelle gambe una scultorea grazia. Negli occhi suoi, cielo ove s’annuncia l’uragano, bevevo, come quello ch’è fatto ossesso e strano, la dolcezza che incanta, il piacere che strazia. Un lampo… poi la notte! Bellezza fuggitiva, che con un solo sguardo la vita m’hai ridato, non ti vedrò più dunque che nell’eterna riva? Altrove, in lontananza, e tardi, o forse mai! Non so dove tu fuggi, tu non sai dove vado, io t’avrei certo amato, e tu certo lo sai! ''Ci sono alcuni versi, in tutte le lingue, che sembrano vivere di luce propria. E sembrano compendiare nel loro breve respiro la vita del prisma cui appartengono.Con un solo verso un poeta può mostrare il doppio nodo che lo lega al proprio tempo e al tempo che non c’è, all’accadere e all’impossibile. In un verso, in un solo verso, un poeta può rivelare il suo sguardo, in grado di rivolgersi all’enigma che è il proprio cielo interiore e al movimento delle costellazioni, alla lingua del sentire e del patire di cui diceva Leopardi e all’alfabeto degli astri di cui diceva Mallarmé. Un verso, un solo verso, può essere il cristallo in cui si specchiano gli altri versi che compongono un testo. Per questo da un verso, da un solo verso, possiamo muovere all’ascolto dell’intera poesia. “Un éclair…puis la nuit! –Fugitive beauté”. È un verso dei Fiori del male, apre la prima terzina del sonetto dedicato A una passante. Sul fondo, la folla metropolitana. Siamo nella Parigi “capitale del XIX secolo”, come la definirà Walter Benjamin, nella Parigi che da poco ha aperto i grandi boulevards. C’è, dunque, la folla, con il suo fluire scomposto, ininterrotto, volti e volti come privi di sguardo, di direzione, privi di reciproca conoscenza. Tutt’intorno, il rumore della strada. Ma ecco su quel rumore, su quel labirinto di vite e di cammini, uno stacco improvviso, il balzo di un’immagine, una sola immagine, che allontana di colpo la grigia anonimia della folla. Una donna passa nella strada, con un gesto solleva l’ampia veste orlata. Elegante, nell’incedere ha un che di regale, ma di una regalità dolorosa, in lutto. Compostezza, grazia, enigma. C’è un verso col quale il poeta mostra insieme il movimento e la seduzione. Lo dico nella mia traduzione: “Leggera, nella gambe una scultorea grazia”. Ed ecco gli occhi della passante. Che sono come un cielo in cui sta per scatenarsi l’uragano. Gli occhi come cielo, gli occhi che riflettono il cielo visibile, ma anche il cielo nascosto, il cielo interiore: un motivo che viene da lontano, viene da Dante, da Petrarca, dai poeti del Cinquecento francese come Pierre Ronsard o Louise Labé, e giunge a Baudelaire. Gli occhi come un cielo, con il suo azzurro, i suoi crepuscoli, le sue ombre. In questo cielo degli occhi femminili si può naufragare come in un mare tempestoso. Ma ecco il nostro verso, cuore e punto di irradiazione di tutto il sonetto:Un éclair…puis la nuit. Fugitive beauté… (Un lampo, poi la notte. Bellezza fuggitiva…) Un verso alessandrino, dunque con la cesura tra i due emistichi, qui dilatata dal punto, un verso che viene dal teatro, da Corneille, da Racine, da Molière, e che Baudelaire ha sottratto alla scenica eloquenza per riempirlo di tutti i toni del sentire, dall’indignazione alla dolcezza, dall’immaginazione dell’altrove all’energia del ricordo, dal grido alla bestemmia, dalla confidenza al gelo della solitudine... Il “lampo” – l’ éclair - degli occhi segna il salto dall’anonimia all’incontro. In quel lampo la luce di un’apparizione inattesa, sorgente di stupore. “Un lampo…poi la notte!”. In questo accostamento – il lampo, la notte - sono messi a confronto la luce e l’oscurità, la presenza e l’assenza, l’apparizione e il suo svanire. Sullo sfondo c’è il passaggio della folla, e il lampo cancella la folla, e mostra l’istante, quell’istante che la fotografia, la nuova arte della modernità, cattura e fissa in immagine. La fotografia sulla quale Baudelaire è stato tra i primi a scrivere... Nella notte che sopravviene, il turbamento provocato dall’immagine si trasforma in rinascita, il fuggitivo si trasforma in una presenza da custodire , oltre la sua sparizione. La passante appartiene ormai all’ interiorità del poeta. Resta con lui, pur essendo già stata inghiottita dalla folla. È la nuova presenza... Nel cuore dell’incontro, nel lampo degli occhi, si situa già un addio...E tuttavia proprio in quel momento prende campo l’esperienza forte del tu, un tu che torna rafforzato e ripetuto nell’ultimo verso : Ô toi que j’eusse aimé, ô toi qui le savais. “Io t’avrei certo amato, e tu certo lo sai” . È messa in scena qui l’esperienza di un amore consapevole che l’incontro è avvenuto anche se non ha avuto nessuno svolgimento reale...'' (Antonio Prete) Juliette Binoche al Pont Neuf foto di Robert Doisneau.
ou
- Choeurs (Amérique du Nord).
- Index (par ordre alphabétique): V...