Italo Campanini Vidéos
chanteur d'opéra italien
Commémorations 2025 (Naissance: Italo Campanini)
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Dernière mise à jour
2024-05-09
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Francesco Marconi Carpenter Bartolini Boito Gounod Julián Gayarre Italo Campanini Verdi Moor Maschera Donizetti Teatro Real Madrid 1821 1853 1878 1888 1894 1903 1908 1916
Francesco Marconi +••.••(...)) was born in Rome to an ironmonger and his wife. Raised in humble circumstances, Marconi (“Checco” to all those who knew him) began his working life as a carpenter, building coffins, among other things. In his later years, Marconi was quite proud of his working class beginnings and enjoyed showing off the handiwork of his youth to visiting friends. As he toiled away at the carpentry shop, Marconi could often be found singing to himself. The teen also enjoyed sharing his voice with the local girls. One of his favorite pastimes was sauntering down to the banks of the Tiber, where he would serenade young ladies, hoping to catch their attention. Eventually, Marconi caught the attention not of a young lady but of the esteemed baritone, Ottavio Bartolini +••.••(...)). At the time of his first meeting with Bartolini, the 22-year-old Marconi was a largely uneducated and unsophisticated young man who sang on instinct rather than technique. Bartolini took the young singer under his wing and agreed to instruct him, free of charge, and help him to build the foundations of a solid technique. After about a year of study, Marconi made his debut as Faust in Boito’s Mefistofele at Florence’s Teatro Pagliano. Appearances in other small, provincial houses followed until Marconi’s “official” debut as Gounod’s Faust at the Teatro Real in Madrid in 1878. He was hailed as the successor to the beloved Julián Gayarre and was soon on his way to a major international career. Marconi was quite popular on the stages of major houses in Milan, Naples, Rome, Barcelona, Lisbon, Paris, London, St. Petersburg, Moscow, Warsaw, Buenos Aires, Montevideo and other world opera centers. His one appearance in New York seems to have been a failure, however. In 1888, famed tenor and impresario Italo Campanini contracted Marconi to sing the title role in Verdi’s Otello at the New York Academy of Music. Marconi’s voice was completely unsuited to the demands of the Moor and the production was an unmitigated disaster. After only two performances, Marconi bowed out and Campanini stepped into the role. Marconi excelled in the lyric tenor realm and built a repertoire that included such roles as Fernando in La Favorita, Carlo in Linda di Chamounix, Edgardo in Lucia di Lammermoor, Nemorino in Elisir d’Amore, Gennaro in Lucrezia Borgia, Don Ottavio in Don Giovanni, Arturo in I Puritani, Elvino in La Sonnambula, Riccardo in Ballo in Maschera, the Duke in Rigoletto, Alfredo in La Traviata, Romeo in Romeo e Giulietta and Lionel in Martha. Marconi’s was essentially a lyric tenor voice that took on spinto characteristics as he matured. However, the tenor did not carefully guard his vocal resources and took on such roles as Radames in Aïda, Don José in Carmen, Raoul in Gli Ugonotti and the title role in Tannhäuser, which were simply beyond the scope of his instrument. By the early 1890s, Marconi was beginning to show signs of vocal deterioration and by the time he reached his early fifties, his stage career was essentially over. Luckily, the phenomenal wealth of his lucrative career enabled the tenor to retire at a relatively early age. Marconi enjoyed a decade of leisure, occasionally lending his voice to a benefit concert or charity event, and died at his palatial Roman estate in 1916 at the age of 63. Francesco Marconi made just over two dozen recordings for the Gramophone & Typewriter Company. Sadly, the 50-year-old tenor’s voice was already in decline, sounding dry and somewhat unsteady when he first stepped before the horn at G&T’s Milan studios in 1903. By the time of his final sessions in May of 1908, Marconi’s voice was often throaty and even hoarse and the top notes are quite effortful. That being said, there are flashes of brilliance that give the listener an understanding of why this tenor was one of the most important operatic artists of the 19th century. In this recording, Marconi sings Fernando's cavatina, "Una vergine, un angel di Dio" from Donizetti's La Favorita. The tenor seems to have a bit of a frog in the throat and runs into vocal trouble. While ascending to the high B natural (the piece is transposed a full tone downward) in the cadenza, Marconi's voice fails him and he quickly substitutes an alternate phrase. This was recorded for G&T in Milan in May of 1908.
Andres Campanini Candia Croce Lisi Filippi Fontana Gatti Gherardi Gruber Guardi Rosaria Lupo Parisi Ronchini Superchi Ugolini Valenza Volpe Zanetti
1. Cinzia Andres 2. Luigi Andres 3. Francesco Baiamonte 4. Paola Bonati 5. Alberto Bonfietti 6. Alberto Bosco 7. Maria Vincenza Calderone 8. Giuseppe Cammarota 9. Arnaldo Campanini 10. Antonio Candia 11. Antonella Cappellini 12. Giovanni Cerami 13. Maria Grazia Croce 14. Francesca D'Alfonso 15. Salvatore D'Alfonso 16. Sebastiano D'Alfonso 17. Michele Davì 18. Giuseppe Calogero De Ciccio 19. Secondo assistente di volo Rosa De Dominicis 20. Elvira De Lisi 21. Francesco Di Natale 22. Antonella Diodato 23. Giuseppe Diodato 24. Vincenzo Diodato 25. Giacomo Filippi 26. Primo ufficiale Enzo Fontana 27. Vito Fontana 28. Carmela Fullone 29. Rosario Fullone 30. Vito Gallo 31. Com.te Domenico Gatti 32. Guelfo Gherardi 33. Antonino Greco 34. Berta Gruber 35. Andrea Guarano 36. Vincenzo Guardi 37. Giacomo Guerino 38. Graziella Guerra 39. Rita Guzzo 40. Giuseppe Lachina 41. Gaetano La Rocca 42. Paolo Licata 43. Maria Rosaria Liotta 44. Francesca Lupo 45. Giovanna Lupo 46. Giuseppe Manitta 47. Claudio Marchese 48. Daniela Marfisi 49. Tiziana Marfisi 50. Erica Mazzel 51. Rita Mazzel 52. Maria Assunta Mignani 53. Annino Molteni 54. Primo assistente di volo Paolo Morici 55. Guglielmo Norritto 56. Lorenzo Ongari 57. Paola Papi 58. Alessandra Parisi 59. Carlo Parrinello 60. Francesca Parrinello 61. Anna Paola Pellicciani 62. Antonella Pinocchio 63. Giovanni Pinocchio 64. Gaetano Prestileo 65. Andrea Reina 66. Giulia Reina 67. Costanzo Ronchini 68. Marianna Siracusa 69. Maria Elena Speciale 70. Giuliana Superchi 71. Antonio Torres 72. Giulia Maria Concetta Tripiciano 73. Pierpaolo Ugolini 74. Daniela Valentini 75. Giuseppe Valenza 76. Massimo Venturi 77. Marco Volanti 78. Maria Volpe 79. Alessandro Zanetti 80. Emanuele Zanetti 81. Nicola Zanetti 82. la verità
San Petronio Maurizio Cazzati Campanini 2021
12PORTE - 7 ottobre 2021: «Ad tubas, ad cantus»: il titolo della messa concertata a cinque voci di Maurizio Cazzati è decisamente di buon auspicio per il concerto della Cappella Musicale di San Petronio, che ha aperto le celebrazioni in onore del Santo Patrono. Suona quasi come una esortazione a tornare al suono delle trombe e delle canne d’organo, insieme al canto delle voci dopo il lungo periodo di esitazione e di incertezze causato dalla pandemia. Certificato verde e distanziamento, ma soprattutto il desiderio di musicisti e di un pubblico giovane e attento di riprendere il filo di una delle serate più indiscutibilmente bolognesi dell’anno. La scelta del maestro Michele Vannelli per questa 39ma edizione del concerto di san Petronio cade su don Maurizio Cazzati, il prete di origini mantovane che ottenuto il magistero della Cappella ne riorganizzò completamente l’organico e le collaborazioni esterne, e che nonostante le malevolenze e le critiche del mondo accademico bolognese, influenzò in modo evidente l’opera dei suoi grandi successori come Colonna e Perti, inaugurando il secolo d’oro della storia petroniana. La Messa a cinque voci proposta nel concerto di quest’anno è una delle partiture più ambiziose e sontuose del periodo bolognese di Cazzati, che seguendo i canoni dello stile concertato, prevede passaggi solistici, duetti, terzetti, brani d’insieme delle voci soliste con basso continuo, in dialogo con i ripieni del coro e degli strumenti. Il Maestro Vannelli ha voluto dedicare il concerto alla memoria dell’organista Liuwe Tamminga, di mons. Eugenio Marzadori e di Graziano Campanini, amici e sostenitori appassionati della Cappella Musicale.
Salvatore Papaccio Quaranta Campanini Vittorio Parisi Parisi Rendine Cari Teatro San Carlo 1890 1908 1910 1915 1919 1922 1923 1927 1928 1932 1952 1963 1972 1977
Rarità / Canzone napoletana "I voglio bene a Napule" di Pasqualotto e Gennaro Quaranta, interpretata dal grande Salvatore Papaccio Vi riporto una breve biografia dell'artista: Salvatore Papaccio (Napoli il 23 giugno 1890 - Napoli il 25 dicembre 1977). Dimostrò sin da piccolo la sua predisposizione al canto. Nel 1908 fu scritturato nel coro del Teatro San Carlo. Tra il 1910 ed il 1915, passò da corista a ruoli più importanti, debuttando, infine, nel ruolo del marinaio in Tristano e Isotta di Wagner, sotto la direzione del maestro Campanini, alla quale seguirono altre partecipazioni ad opere di gran successo. Nel 1919 Papaccio firmò il suo primo contratto discografico con La Voce del Padrone, impegnandosi a registrare sia romanze che canzoni. Nel 1922, ancora dividendosi tra la lirica e la canzonetta, Papaccio partecipò e trionfò alla "Piedigrotta La Canzonetta", dove interpretò "Silenzio cantatore", una canzone rimasta nella storia della musica napoletana. Tra il 1923 e il 1927 l'artista modificò la sua linea d'interpretazione, unendo alla classica melodia partenopea sia canzoni briose e allegre che motivi drammatici, canzoni di giacca e anche numerosi brani patriottici. Nel 1928, dopo aver partecipato alla Piedigrotta Santa Lucia, Papaccio debuttò nel teatro di rivista, prendendo parte alla formazione della divina Anna Fougez. Nel 1932 il suo grande amico Vittorio Parisi, reduce da un grande successo in America con Gilda Mignonette, gli propose di partire in tournée per l'estero, ma il cantante, con grande eleganza, declinò l'invito, per non allontanarsi dalle figlie e dalla moglie Concetta, che in questo periodo già avvertiva i primi sintomi del male che l'avrebbe portata, a soli 47 anni, alla morte. Nel 1952, l'artista diede il definitivo addio alle scene e ritornò, con il ruolo di Ispettore di Palcoscenico, a lavorare al Teatro San Carlo di Napoli, dove rimase fino alla pensione, nel 1963, ottenendo un diploma di benemerenza a suggello della sua carriera dedicata con successo all'arte canora. Grande conoscitore di musica, Papaccio continuò imperterrito l'attività d'insegnamento di canto nella propria abitazione, trovando un folto numero di allievi. Nel 1972, alla bella età di 82 anni, Papaccio cantò ancora dal vivo, con l'accompagnamento al pianoforte di Furio Rendine, Salvatore Papaccio morì a Napoli il 25 dicembre 1977. Prima di spirare, trovò la forza di dire ai suoi cari: "Scusateme tanto si v'aggio 'ntussecato Natale!".
ou
- chronologie: Artistes lyriques (Europe).
- Index (par ordre alphabétique): C...