Francesco Florimo Vidéos
compositeur ou compositrice, musicologue, bibliothécaire
- royaume d'Italie
Dernière mise à jour
2024-06-01
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Gaetano Donizetti Campana Anna Bolena Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini Francesco Florimo Gioacchino Rossini Christiani Dux 1797 1801 1835 1848
Oggi vi propongo una tradizione molto particolare nel repertorio gandinese: le Ave Marie. Sono 15 brani (proprio come i colpi totali che suona la campana alla sera nell’ordine di 3, 5 e 7 per un totale di 15) che segnalano la preghiera dell’Angelus. Hanno origine ottocentesca ed alcuni di essi (che non si sentono nel video in quanto non vengono eseguite tutte, ma solo quelle specifiche indicate per l’occasione) sono addirittura dei temi di pezzi d’opera di autori importanti quali: - Gaetano Donizetti: (Gaetano Domenico Maria Donizetti, Bergamo 29 novembre 1797 – Bergamo 8 aprile 1848, è stato un compositore italiano, tra i più celebri operisti dell'Ottocento. Scrisse poco meno di settanta opere oltre a numerose composizioni di musica sacra e da camera. Le opere di Donizetti oggi più sovente rappresentate nei teatri di tutto il mondo sono L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor e Don Pasquale. Con frequenza sono allestite anche La figlia del reggimento, La favorita, Maria Stuarda, Anna Bolena, Lucrezia Borgia, Roberto Devereux e Linda di Chamounix) - Vincenzo Bellini: (Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini, Catania 3 novembre 1801 – Puteaux 23 settembre 1835, è stato un compositore italiano, tra i più celebri operisti dell'Ottocento. Gran parte di ciò che è noto della vita di Bellini e della sua attività di musicista proviene da lettere scritte al suo amico Francesco Florimo, incontrato come compagno di studi a Napoli. Considerato, alla pari di Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti, il compositore per antonomasia dell'era del bel canto italiano, in particolare dell'inizio del XIX secolo, Bellini fu autore di dieci opere liriche in tutto, delle quali le più famose e rappresentate sono La sonnambula, Norma e I puritani). Entrambi compositori che hanno segnato profondamente il panorama operitstico italiano e internazionale nel primo ottocento. Le ave marie vengono eseguite prima di iniziare il concerto vero e proprio, per segnalare il loro inizio vengono dati due colpi con il campanone distanziati da qualche secondo tra loro, tra un’ave maria e l’altra viene dato un solo colpo. La loro struttura metrica è in 2/4, salvo qualche rara eccezione. In fine quando termina la loro esecuzione vengono dati nuovamente due colpi e si chiude con un inno specifico per la solennità, in questo caso il canto gregoriano “Victimae Paschali Laudes” (Il Victimae Paschali è una sequenza che tradizionalmente viene cantata nella solennità di Pasqua e, facoltativamente, nell'ottava). Testo: “1. Victimæ paschali laudes immolent Christiani. 2. Agnus redemit oves: Christus innocens Patri reconciliavit peccatores. 2a. Mors et Vita duello conflixere mirando: dux vitæ mortuus, regnat vivus. 3. Dic nobis, Maria, quid vidisti in via? 3a. Sepulcrum Christi viventis, et gloriam vidi resurgentis, 4. Angelicos testes, sudarium et vestes. 4a. Surrexit Christus spes mea: praecedet suos in Galilaeam. 5. [Credendum est magis soli Mariae veraci quam Judaeorum turbae fallaci.] 5a. Scimus Christum surrexisse a mortuis vere: Tu nobis, victor Rex, miserere. Amen. Alleluia.” Finito l’inno viene eseguito un “finale” o “intermezzo tra ave marie e sonate” in 3/4 che chiude le ave marie e da ufficialmente inizio all’esecuzione delle sonate. Indice del video: 0:08 prima Ave Maria 0:50 seconda Ave Maria 1:46 terza Ave Maria 2:59 quarta Ave Maria 3:43 quinta Ave Maria 4:35 Inno “Victimae Paschali Laudes” 6:00 Finale inno Buon ascolto e buona visione! Vi do appuntamento settimana prossima con un’altro brano di Gandino.
Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini Giuseppe Verdi Francesco Florimo Wagner Liszt Chopin Berlioz 1801 1835 1898
Vincenzo Bellini Vincenzo Salvatore Carmelo Francesco Bellini ( 3 November 1801 – 23 September 1835) was an Italian opera composer,who was known for his long-flowing melodic lines for which he was named "the Swan of Catania".Many years later, in 1898, Giuseppe Verdi "praised the broad curves of Bellini's melody: 'there are extremely long melodies as no-one else had ever made before'." A large amount of what is known about Bellini's life and his activities comes from surviving letters—except for a short period—which were written over his lifetime to his friend Francesco Florimo, whom he had met as a fellow student in Naples and with whom he maintained a lifelong friendship. Other sources of information come from correspondence saved by other friends and business acquaintances. Bellini was the quintessential composer of the Italian bel canto era of the early 19th century, and his work has been summed up by the London critic Tim Ashley as: ... also hugely influential, as much admired by other composers as he was by the public. Verdi raved about his "long, long, long melodies such as no one before had written" Wagner, who rarely liked anyone but himself, was spellbound by Bellini's almost uncanny ability to match music with text and psychology. Liszt and Chopin professed themselves fans. Of the 19th-century giants, only Berlioz demurred. Those musicologists who consider Bellini to be merely a melancholic tunesmith are now in the minority.
Teatro Bellini Bellini Florimo Stabile Eduardo Scarpetta Russo Antico 1864 1869 1878 1881 1962 1963 1988
Teatro Bellini - Apertura 1988 Il vecchio Teatro Bellini ebbe una vita intensa ma piuttosto breve. Inauguratosi nel novembre del 1864, dopo soli 5 anni, nell'aprile del 1869, fu distrutto da un incendio che ne lasciò in piedi le sole mura esterne. Il vecchio Bellini non era nello stesso luogo dell'attuale teatro: la sua collocazione era bensì lontana di alcune centinaia di metri. Il teatro, in origine, sorgeva al margine di Piazza Dante la quale, allora, si chiamava Largo del Mercatello, nella zona che oggi, scendendo da Via Pessina, troviamo sulla sinistra della piazza, proprio dove inizia Via Bellini. Di come fosse fatto questo primitivo Bellini sappiamo poco: la facciata presentava tre statue, forse delle muse, e non doveva essere di particolare pregio artistico. Riguardo all'interno, le uniche notizie ci vengono riportate dal Florimo che, nel suo La scuola musicale napoletana del 1881 scriveva: "...eretto da Carlo Sorgente architetto era a forma di circo, con due ordini di logge e uno di palchi, e ricordava un poco i teatri francesi." "Sta sera s'arape lo circo e triato Bellini co la compagnia Gugliomme / Li prezzi so: na lira e mezza li primme poste, na lira li secunne poste". Era questo l'annuncio che la mattina del 19 dicembre 1864 si poteva leggere su Lo cuorpo de Napole e lo Sebbeto, giornale interamente scritto in vernacolo. Dalla data del drammatico incendio bisognerà aspettare circa otto anni prima che il nome del teatro dedicato al famoso musicista catanese ritorni nei bollettini teatrali dei giornali. Il nuovo Teatro Bellini si inaugurò il 6 febbraio del 1878 e ben presto riacquistò quel posto di prestigio che l'incendio del vecchio teatro aveva lasciato vacante. Per circa 15 anni il Bellini dette spettacoli musicali di buon livello, quindi la lirica cominciò a cedere il passo alla prosa dialettale e per alcuni anni il teatro fu la sede stabile della compagnia di Eduardo Scarpetta. In seguito, con il nuovo secolo, il Bellini divenne un tempio dell'operetta prima, e della rivista e della canzone poi, non disdegnando di accogliere saltuarie rappresentazioni di prosa. Nel 1962 il teatro ospitò il suo ultimo spettacolo: Masaniello con Nino Taranto. Nel maggio del 1963, il Bellini sembrò definitivamente destinato a scomparire. Diventò rapidamente un sudicio cinema di infima visione. i suoi palchetti che avevano ospitato la migliore nobiltà e la ricca borghesia napoletana si videro trasformati, grazie alla compiacente e remunerata distrazione del personale di sorveglianza, in accoglienti rifugi per il piacere furtivo e trasgressivo di qualche coppietta in cerca di intimità. Fu poi Tato Russo che colse l'occasione per sottrarre il Bellini ad una sicura distruzione, facendone la sede del suo teatro e della sua compagnia. In poco più di un anno, superando difficoltà tecniche, organizzative ed economiche, riuscì a riportare l'edificio all'antico splendore e, con la messa in scena dell'Opera da tra soldi di Bertolt Brecht, nell'autunno del 1988, il Bellini fu ancora una volta un teatro...
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