Kara Nam Notizie
Ultimo aggiornamento
2024-05-04
Aggiorna
2022-04-24 01:00:15
Questa fonte non è più disponibile. Il seguente articolo non è più online.
Musica classica - Liquida
2014-02-24 20:28:18
Compleanni Vip - 24 Febbraio - Tullio De Piscopo
Buon Compleanno Tullio De Piscopo (Napoli, 24 febbraio 1946) batterista, cantautore e percussionista italiano TulioDePiscopo #Newtrolls Dotato di uno stile incentrato principalmente nell'approccio caldo con lo strumento e di una rullata fluida, è tra i batteristi italiani più noti e apprezzati anche a livello mondiale È insegnante di batteria alla Nam (Nuova Audio Musicmedia) di...
2013-05-25 09:08:00
EVGENIJ ONEGIN di Ciaikovskij al Teatro Regio di Torino
Svetla Vassileva nel ruolo di Tatjana al Regio di Torino ©Ramella & Giannese Il sipario si alza e nel silenzio appare Tatjana che legge una lettera, quella di Onegin, la spiegazza e butta per terra (dove resterà per tutta la prima parte), appare anche Onegin, quindi inizia il preludio. Parte dalla fine questo Onegin firmato Kasper Holten, come viaggio nella memoria, nell’inconscio, dei due protagonisti. L’opera è divisa in due parti (anziché i tre atti dell’originale): nella prima (le prime quattro scene) è il percorso di Tatjana, nella seconda, che inizia con la scena del duello, è il percorso di Onegin. In questo “viaggio” i due rivedono se stessi (impersonati da mimi), ciò che erano e che avrebbero potuto essere, il presente in rapporto col passato. Una presa di coscienza della propria infelicità, una incapacità di mutare il corso degli eventi. “Nyet, nyet! proshlovo ne vorotit!” (No, no! Non […]
2012-09-20 09:49:28
del Catullo "infeltrito" di Gian Citton
Clicca sulla copertina per la scheda del libro Non lo nego: non mi entusiasma la poesia dialettale. Neanche quella, alta, di Pasolini, per dire. La stimo, ne accolgo volentieri i volumi ma difficilmente la leggo e quando lo faccio esco rapidamente dalla sua atmosfera, non mi si attacca alle ossa. Questo forse per ragioni personali: nella prima parte della mia vita, quella in cui si fissano appartenenze e campanili, cambiavo città ogni uno-due anni. Ma non credo che questo sposti di molto i termini: quando lo iato tra dialetto e lingua italiana è molto pronunciato tendo a vedere la poesia dialettale come un corpo gravitante attorno alla sua forma-lingua che poi si tramuta in professione d’identità (una sorta di Symbolum Nicenum geografico) e quindi è fatalmente destinato a essere apprezzato appieno quasi esclusivamente dai compaesani, costringendo invece gli occhi dei “forestieri” a un faticoso zigzagare tra il testo e […]