Suzanne Giraud Video
compositore
- opera, musica classica del XXI secolo
- Francia
Ultimo aggiornamento
2024-05-09
Aggiorna
Bruno Canino Emmanuel Chabrier Giraud 2013
Provided to YouTube by Believe SAS 10 pièces pittoresques: No. 6, Idylle · Bruno Canino · Emmanuel Chabrier · Bruno Canino Chabrier: Intégrale piano deux et quatre mains, Bruno Canino et Bertrand Giraud ℗ Entremuses Released on: 2013-03-13 Auto-generated by YouTube.
Bruno Canino Emmanuel Chabrier Giraud 2013
Provided to YouTube by Believe SAS 10 pièces pittoresques: No. 5, Mauresque · Bruno Canino · Emmanuel Chabrier · Bruno Canino Chabrier: Intégrale piano deux et quatre mains, Bruno Canino et Bertrand Giraud ℗ Entremuses Released on: 2013-03-13 Auto-generated by YouTube.
Bruno Canino Emmanuel Chabrier Giraud 2013
Provided to YouTube by Believe SAS 10 pièces pittoresques: No. 1, Paysage · Bruno Canino · Emmanuel Chabrier · Bruno Canino Chabrier: Intégrale piano deux et quatre mains, Bruno Canino et Bertrand Giraud ℗ Entremuses Released on: 2013-03-13 Auto-generated by YouTube.
Ruggero Leoncavallo Becchi Fiorello Giraud Giraud Adelina Stehle Victor Maurel Francesco Daddi Roussel Arturo Toscanini Pietro Mascagni 1890 1892 1958
I Pagliacci è un'opera lirica in due atti su libretto e musica di Ruggero Leoncavallo che fu rappresentata per la prima volta al Teatro dal Verme di Milano il 21 maggio 1892, con Fiorello Giraud (Canio), Adelina Stehle (Nedda), Victor Maurel (Tonio), Francesco Daddi (Beppe), Mario Roussel (Silvio)[2] e la direzione di Arturo Toscanini. Fin da poco tempo dopo la prima esecuzione è di frequente rappresentata insieme a Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni (1890), con la quale è considerata una delle più rappresentative opere veriste. Dopo un'introduzione strumentale, la rappresentazione inizia a sipario calato, con un baritono, in genere quello che interpreta Tonio, solitamente nel costume che vestirà più avanti come Taddeo, che si presenta al proscenio come "Prologo" (Si può?, si può? - Al minuto 3:25), fungendo da portavoce dell'autore ed enunciando i principi informatori e la poetica dell'opera. Dopo un intermezzo sinfonico, Canio/Pagliaccio deve impersonare nella farsa un marito tradito, ma la realtà prende il sopravvento sulla finzione (No, Pagliaccio non son) ed egli riprende il discorso interrotto poco prima, rinfacciando a Nedda/Colombina la sua ingratitudine e dicendole che il suo amore è ormai mutato in odio per la gelosia. La donna, intimorita, cerca di mantenere un tono da commedia, ma poi, minacciata, reagisce con asprezza. Beppe vorrebbe intervenire, ma Tonio, eccitato dalla situazione, di cui è responsabile con la sua delazione, glielo impedisce, mentre gli spettatori, dapprima attratti dalla trasformazione della farsa in dramma, comprendono troppo tardi che ciò che stanno vedendo non è più finzione. Di fronte al rifiuto di Nedda di dire il nome del suo amante, Canio accoltella a morte prima lei e poi Silvio, presente tra il pubblico, accorso sul palco per soccorrerla. ("Un nido di memorie" Al minuto 7:46) A tragedia compiuta, secondo la partitura originale, Tonio/Taddeo esclama beffardo e compiaciuto, rivolgendosi al pubblico: "La commedia è finita!". Tale battuta passò precocemente a Canio, divenendo la prassi esecutiva abituale.
o
- cronologia: Compositori (Europa). Interpreti (Europa).
- Indici (per ordine alfabetico): G...