Domenico Donzelli Videos
italienischer Tenor
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Letzte Aktualisierung
2024-05-17
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Donizetti Carlo Lepore Norberg Schulz Schulz Giuseppe Nicolini Peter Maag Donzelli Bertocchi Teatro San Carlo 1997
Interpreti: alain aubin bruno de simone bruno praticò carlo lepore de simone domenico gilardoni edoardo siravo elisabeth norberg-schulz giuseppe nicolini mario brancaccio Coro e Orchestra del Teatro San Carlo Maestro al Coro, Francesco Parteti Direttore, Peter Maag Regia, Roberto De Simone Napoli, 1997 'Le convenienze e inconvenienze teatrali' è una di quelle farse sull' opera che ebbero tanta fortuna nel sette-ottocento e che ancor oggi non mancano di divertire il pubblico. E' il teatro che mette in scena se stesso, le sue ridicolaggini, i suoi vizi, le sue colpe mirando però anche a rappresentare le sue virtù. E' un teatro che ride di sé, ma ridendo intrattiene il pubblico con gli strumenti di sempre: le arie, le cabalette, i coccodé, i concertati. Quel che si è visto al San Carlo non è esattamente l' originale donizettiano, ma un pastiche realizzato da Roberto De Simone nel pieno rispetto della musica originale ma con la sostituzione delle parti da recitarsi tra un numero musicale e l' altro con un nuovo testo. De Simone riscrive il testo attingendo alla storia recente del San Carlo (anche gli effluvi culinari diffusi dall' annesso Circolo dell' Unione), alla napoletanitudine di sempre, ai vizi teatrali d' oggi (agitazioni sindacali, paradossi della parcellizzazione del lavoro, invadenza dei media). E non dimentica neppure il suo teatro vernacolare. De Simone gioca le sue agili carte teatrali contando su una compagnia particolarmente disponibile alla recitazione. Su tutti trionfa Bruno Praticò, irresistibile Mamm' Agata (e l' interminabile cadenza col flauto, come tra qualche anno avverrà con Lucia, è la ciliegina sulla torta). Ma sono assai bravi, musicalmente e scenicamente, Elisabeth Norberg-Schulz, Stefania Donzelli, Bruno De Simone, Carlo Lepore, Sergio Bertocchi, Alain Aubin. E si diverte il pubblico, finalmente.
Donizetti Amo Renato Bruson Chopin Verdi Giuseppina Ronzi Begnis Ronzi Antonio Tamburini Giuditta Pasta Bellini Donzelli Castil Blaze Blaze Notre Dame Paris Teatro San Carlo Fenice 1800 1831 1832 1833 1834 1841 1981
"T'amo ancora" is one of three baritone arias in Act 2, Scene 2 of Donizetti's opera 'Fausta', which was written in 1831, a year important in Romanticism---the year of 'Norma', 'Robert le diable', 'Marion Delorme', 'Notre Dame de Paris', Chopin's arrival in Paris, and preparations for 'La Sylphide'. Bruson is superb at expressing the tender paternal melancholy of the aria. "T'amo ancora" exhibits the DNA that Verdi would exploit so well in "Di Provenza". The opera premiered at the Teatro San Carlo, Naples, 12 January 1832 and was quite successful. The role of Fausta was the first of six great vehicles written for Giuseppina Ronzi de Begnis by Donizetti, whom the composer deeply admired, while Costantino was created by Antonio Tamburini, then soaring to his position as the major baritone of his time. In the grand tradition of Italian baritones, Renato Bruson is divine as the Emperor Costantino: ruler, husband, yet always a father: T'amo ancora, ancor dal ciglio per te, o figlio, il pianto scende, al perdono ancor mi rende per te pronta la pietà, ma mi svela i fatti tuoi. Solo sei, nessun t'ascolta: tutto il core aprir mi puoi, Costantin qui non ti udrà. This aria was written by Donizetti for Giovanni Orazio Cartagenova to replace "Se di regnar desio" in the 1834 Venice Carnival season revival with Giuditta Pasta at the Teatro La Fenice. Cartagenova +••.••(...)) also created the role of Filippo in Bellini's 'Beatrice di Tenda' in that same Venice season. Appropriately in the audience for this opera of forbidden attachments were George Sand and Alfred de Musset / those notorious Romantic exemplars of sexual transgression / then famously sojourning in Venice. Sand admiringly described the city in a letter of 16 March 1834: "...the murmurs of the sea breaking upon the ear; moonlights nowhere else to be seen; choruses of gondoliers, sometimes very correct, serenading under every window; cafes fall of Turks and Armenians; fine and spacious theatres where you can hear Pasta and Donzelli; gorgeous palaces..." Both arias were sung by Renato Bruson in the 1981 Rome Opera revival. The character is the conflicted Emperor Costantino, torn between loyalties to his wife and son, a role which was created by the great baritone Antonio Tamburini / he of the legendary 'Puritani Quartet' / in his youthful prime. The critic Castil-Blaze described Tamburini's voice in 'The Harmonicon' of May 1833: "His voice is a fine baritone, well defined, extending from A to F, occasionally reaching G#, and sometimes descending to Gb. I might have allotted to him the two full octaves without reserve, but I prefer to retrench the semitone, above and below, that I may give to his voice and tone the full praise it merits. It is round, rich, and clear, of wonderful flexibility, and such astonishing firmness, that it is impossible to suspect any note is passed over unperceived. He has the neatness and precision of execution that Ber and Barizel have acquired on the clarinet or bassoon. The tone is equal in its whole extent, taking and holding F# with as much ease as a tenor voice would do, or running over the notes with a vivacity unheard of till now." #Fausta #Donizetti #RenatoBruson
Angela Meade Vincenzo Bellini Amato Romani Ciampa Vettori Siri Stroppa Fabio Sartori Nello Santi Giuditta Pasta Giulia Grisi Domenico Donzelli Massa Teatro San Carlo Teatro Scala 1831 1837 2020
Serena conduce operaclassica vi propongo un video in cui Angela Meade, soprano canta Casta Diva dalla Norma di Bellini, regia Lorenzo Amato, andata in scena al teatro San Carlo di Napoli a Febbraio 2020. Quella del video fu la penultima volta che andai al teatro San Carlo di Napoli a vedere una opera, nel video è la prova generale, l'ultima volta è stata il 20 Febbraio 2020 per l'ultima recita di Norma, ultima volta anche che andai al teatro San Carlo di Napoli perchè dopo pochi giorni l'Italia fu chiusa, ci fu i lockdown a causa della pandemia. Dopo un anno i teatri sono ancora chiusi, speriamo riapriranno presto e che tutto torni alla normalità pre pandemia. teatro San Carlo di Napoli. / Opera Dal 12 al 20 febbraio 2020 Vincenzo Bellini NORMA tragedia lirica in due atti su libretto di Felice Romani, dalla tragedia “Norma ou l'infanticide” di A. Soumet Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 26 dicembre 1831 Direttore | Francesco Ivan Ciampa Regia | Lorenzo Amato Assistente alla Regia | Paolo Vettori Scene | Ezio Frigerio Costumi | Franca Squarciapino Assistente ai Costumi | Anna Verde Luci | Vincenzo Raponi Interpreti Norma | Maria Josè Siri / Angela Meade (14 e 16 febbraio) Adalgisa | Annalisa Stroppa / Silvia Tro Santafé (14 e 16 febbraio) Pollione | Fabio Sartori / Mikheil Sheshaberidze (14 e 16 febbraio) Oroveso | Fabrizio Beggi / Ildo Song (14 e 16 febbraio) Clotilde | Fulvia Mastrobuono Flavio | Antonello Ceron Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo Produzione del Teatro di San Carlo Il Teatro San Carlo dedica questa produzione al Maestro Nello Santi SERIE CREMISI mercoledì 12 febbraio 2020, ore 20.00 - Turno A venerdì 14 febbraio 2020, ore 20.00 - Fuori Abbonamento sabato 15 febbraio 2020, ore 19.00 - Fuori Abbonamento domenica 16 febbraio 2020, ore 17.00 - Turno F martedì 18 febbraio 2020, ore 20.00 - Turno C/D giovedì 20 febbraio 2020, ore 18.00 - Turno B Spettacolo in Italiano con sovratitoli in Italiano e in Inglese Durata: 3 ore circa con intervallo Potendo contare su un cast eccellente che aveva i suoi punti di forza nella prime donne Giuditta Pasta e Giulia Grisi, e nel tenore Domenico Donzelli, il compositore e librettista si misero alla ricerca di un soggetto drammatico che permettesse di sfruttare appieno le doti vocali e di recitazione dei protagonisti. La scelta cadde su un lavoro teatrale andato da poco in scena a Parigi e costruito su tre nuclei tematici di sicuro effetto sul pubblico: il motivo della sacerdotessa che infrange per amore i suoi voti, il tema dell'infanticidio come vendetta amorosa e, per finire, il motivo celtico-barbarico con gli antichi riti nella sacra foresta. Con Norma, Bellini raggiunge l'apice del proprio lirismo vocale, affermando nel contempo una forza drammatica che si rivela sia nella maestosa ed incisiva chiarezza dei recitativi, sia nella solennità della massa corale che fa da sfondo alla tragedia come un grande affresco. Wagner, che certamente non era ben disposto verso l'opera italiana, diresse Norma nel 1837 a Riga, a riprova della profonda ammirazione per quest'opera. Addirittura l'invocazione di Norma “Deh, non volerli vittime”, prima del concertato finale, è alla base della struttura scenico-musicale della morte di Isotta.
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- Zeitleiste: Lyrische Sänger (Europa).
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