Annibale Padovano Vidéos
compositeur et organiste italien
Commémorations 2025 (Décès: Annibale Padovano)
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- organiste, compositeur ou compositrice
Dernière mise à jour
2024-04-28
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Mozart Haydn Padovano Bartolomeo Cristofori Cecchetti Bach Beethoven Schubert Schumann Christian Joseph Lidarti Cpe Bach 1700 1747 2013
Concerto del 13 settembre 2013 presso il Teatro Rossi Aperto a Pisa. L'eta del fortepiano Il Concerto ha per filo conduttore il Fortepiano, nome con il quale si usa convenzionalmente chiamare il pianoforte nei suoi primi anni di vita. Ideato e costruito a Firenze attorno al 1700 da Bartolomeo Cristofori, geniale artigiano padovano al servizio del Principe Ferdinando de' Medici, il fortepiano fu lo strumento prediletto da Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert e Schumann. Se già nel 1747 Johann Sebastiann Bach, in visita al figlio Carl Philip Emanuel presso la corte Prussiana, "ebbe a provare" (si dice con significato negativo) la collezione di strumenti di Federico il Grande che comprendeva diversi modelli del nuovo strumento, è altrettanto vero che il fortepiano si affermò sull'ormai attempato clavicembalo alla fine del secolo e sopratutto in area tedesca. Qui la generica indicazione für Klavier (per tastiera) di molte composizioni, ha generato parecchia confusione e dubbi su quali fossero davvero gli strumenti utilizzati in certi casi. Del resto, l'evoluzione del fortepiano da "gravicembalo col piano e forte" (questo l'originario appellativo di Cristofori) al moderno pianoforte è diretta conseguenza dello sviluppo del linguaggio musicale indirizzatosi, con il sopraggiungere del classicismo, a sonorità sempre più ampie. Uno dei primi compositori a comprendere le potenzialità del fortepiano ed a sfruttarle secondo la nuova sensibilità fu proprio il quartogenito di Johann Sebastiann Bach: Carl Philipp Emanuel. Di questo straordinario musicista troppo poco frequentato nelle odierne sale da concerto, saranno eseguite due significative composizioni della sua vastissima produzione strumentale: una fantasia per "tastiera" ed una sonata "per flauto e Cembalo concertato". Le numerosissime indicazioni dinamiche dell'autore nonché la scrittura armonica ormai in pieno stile sturm und drang liberano sicuramente il campo da ogni dubbio su quale debba essere il klavier da utilizzare in questi casi: il fortepiano. Anche il duetto "a flauto traverso, o violino e cembalo" del compositore italo/austriaco Christian Joseph Lidarti lascia pochi dubbi sulla reale attribuzione strumentale al fortepiano, vista la scrittura ormai già pienamente nello stile classico. "Lui è il padre, noi siamo i figli". Questa frase, che viene attribuita a Mozart nei confronti di CPE Bach, è esemplare per capire come il grande salisburghese abbia preso il testimone di un'epoca al tramonto e lo abbia passato, sopratutto attraverso la sua musica per klavier, ai Beethoven ed agli Schubert che per mezzo del fortepiano raggiunsero vette insuperate.
Claudio Merulo Cristo Colombo Monk Urbano Annibale Padovano Adrian Willaert Cipriano Rore Gioseffo Zarlino Andrea Gabrieli Gabrieli Cavazzoni Jacques Buus Girolamo Parabosco 1490 1532 1533 1535 1558 1565 1568 1590 1598 1604
L'ORGANO NELLA VENEZIA DEL XVI SECOLO 04 - Claudio Merulo +••.••(...)) - Kyrie "Missa in dominicis diebus" (Messe d'intavolatura d'organo, 1568) Massimiliano Raschietti Organo del Duomo del SS. Corpo di Cristo di Valvasone +••.••(...)) Autor: Vincenzo Colombo Tastiera di 47 tasti (fa -1 / fa 4) senza i primi due diesis. Pedaliera a leggio di 20 tasti (fa -1 / re 2) senza i primi due diesis, costantemente collegata alla tastiera. Temperamento mesotonico, diapason: 1 tono sopra il la di 440 Hz. Pressione: 48 mm. - Tenori 12 - Ottava - Decimaquinta - Decimanona - Vigesimaseconda - Vigesimasesta - Vigesimanona - Flauto 3 - Fiffaro From the Middle Ages, thanks to trading with eastern and southern Mediterranean ports, the intellectual vitality of Arab culture and the artistic fervor of the Byzantine world had an influence on Venetian cultural life. The latter had quite a great impact on the development of Venetian aesthetic ideals: the taste for intense and varied colors, the predilection for gems and precious metals. The concept of Beauty thus combined the magnificence of the architecture and the meticulous attention to detail, which characterized as well the mosaic tradition with its clearly eastern origins. In Venice, St. Marks Cathedral was the religious center for the Doges, radiating music. Documents from 1316 regarding the Basilica witness the presence of a Mistro Zucchetto, organist and organ builder. At the end of 14th century, there were two organs: the called Organum magnum (by Jacobello, 1374) and the Organum parvum (anonymous Franciscan monk, 1388). In 1490, Brother Urbano built an organ, successfully repaired in 1558 by Vincenzo Colombo under the guidance of Merulo and Padovano. The fame of the performances in St. Marks, were illustrated, among others, by the Maestri di Cappella Adrian Willaert, Cipriano de Rore and Gioseffo Zarlino. During Zarlinos period +••.••(...)), the organists Claudio Merulo and Andrea Gabrieli, brought further prestige, continuing the tradition of Marc Antonio Cavazzoni, Jacques Buus, Annibale Padovano and Girolamo Parabosco. Claudio Merulo +••.••(...)) was described as a capable and extremely delicate player. He published two books of toccatas dintavolatura (1598 and 1604), transforming the organ toccata by introducing, between the two free and florid sections, a substancial polyphonic episode in strict imitative style - «Toccata quarta del sesto tono» and «Toccata quinta del secondo tono». One another imitative form was the canzone (originally born from the practice of transcribing French vocals chansons into keyboard tablature, subsequently transformed into a free paraphrase, keeping the title canzone alla francese or later canzone da sonare. Merulos «La Pazza» its a bizarre elaboration canzone of one of his original compositions for four instruments. The organ practice mostly closely connected with the liturgy was called alternatim, were choir and organ dialogued alternating verses of sacred pieces with antiphonal structure. The organists would elaborate on a cantus firmus, playing it one time in the soprano or bass with long notes, or creating a contrapuntal texture among the different voices, or composing a brief ricercar. This is the case in Merulos «Kyrie» from the «Messe dintavolatura dorgano». We know that this repertory was improvised and that improvisation was an integral part of organ performance. This is evidenced by the tests aspiring organists had to pass in order to obtain a position at St. Marks.
Giovanni Battista Bassani Padovano 1647 1716
Brano a due voci (soprano e basso) con basso continuo di G.B.Bassani, compositore, organista e violinista padovano, attivo tra Venezia, Ferrara e Bergamo. Si tratta di un dialogo, spesso anche divertente, tra un Cristiano e un Turco, in onore della Beata Vergine Trascrizione a cura di Guido Menestrina Score / Partitura: (http•••)
Oreste Ravanello Rovigo Padova Santi Lorenzo Perosi Pio Benedetto Marcello Pollini Guida Ottorino Respighi Padovano Marco Enrico Bossi Giovanni Tebaldini Luigi Bottazzo Donella Testi Liceo Cappella Marciana 1871 1893 1895 1898 1902 1912 1938 1940 1975
O. RAVANELLO +••.••(...)) Contemplazione op. 117 n. 3 Luca PACCAGNELLA violoncello Andrea TOSCHI organo CD ELEGIEN OHNE WORTHE Organo Mascioni - Palazzo Venezze - Rovigo - Italy Foto: Padova BASILICA DEL SANTO Oreste Ravanello nato a Venezia il 25 agosto 1871, dopo aver studiato organo e composizione al Liceo Musicale di Venezia – dove ebbe Padre Angelo De Santi come insegnante di storia della musica – nel 1893 assunse il prestigioso incarico di secondo organista della Cappella Marciana nella basilica di San Marco a Venezia, succedendo nel 1895, a soli 24 anni, al suo maestro Andrea Girardi e divenendo così primo organista, accanto al giovane responsabile della cappella, Lorenzo Perosi, al servizio del Cardinale Giuseppe Sarto, Patriarca di Venezia, poi Papa Pio X (beatificato e canonizzato da Papa Pio XII). Il suo destino di musicista di chiesa e di sostenitore della causa riformista era pertanto segnato. Ai suoi ideali tenne fede nell’attività di compositore, di insegnante d’organo al Liceo Musicale di Venezia e al Conservatorio “Benedetto Marcello” dal 1902, e di maestro della Cappella Antoniana alla basilica di Sant’Antonio di Padova, ufficio che ricoprì per 40 anni, dal 1898. Insegnò composizione all’Istituto Musicale “Cesare Pollini” di Padova del quale assunse anche la direzione nel 1912, dopo la morte di Pollini, senza mai interrompere l’attività di apprezzato concertista e improvvisatore. Sotto la sua guida e grazie all’interessamento di Ottorino Respighi, l’istituto padovano da lui diretto ottenne il titolo di Conservatorio. Collaborò con i più eminenti protagonisti del mondo musicale, liturgico-musicale e organistico italiano tra i quali Padre Angelo De Santi, Marco Enrico Bossi, Giovanni Tebaldini, Lorenzo Perosi e Luigi Bottazzo. Condivise con loro gli ideali "ceciliani" di riforma della musica sacra. Stimato come abile improvvisatore, organista virtuoso e competente progettista strumentale, nobilitò con la sua opera la tradizione organistica italiana. Tra i suoi allievi è da annoverare Carmelo Pavan, organista di San Marco per oltre 30 anni, fino al 1975, concertista, compositore e didatta che ebbe tra i suoi allievi Roberto Micconi, l'attuale organista titolare. Enorme è la quantità di opere liturgiche composte da Ravanello, tutte di fattura formalmente ineccepibile e di solida dottrina contrappuntistica. Oltre 30 le Messe, per tutte le combinazioni vocali, per tutte le esigenze delle diverse comunità parrocchiali e religiose e una infinità di altre composizioni destinate a coprire ogni più remota richiesta della pratica liturgica, come requiem, mottetti, cantate, sonate, o altro. Un’autentica enciclopedia repertoriale (come ricorda V. Donella nei suoi testi), pubblicata un po’ in tutte le edizioni del suo tempo. Non meno ricca la collezione delle musiche strumentali, per organo, tutte di linguaggio tardo romantico, destinate alla liturgia e all'esecuzione concertistica, e le opere didattiche. Tra di esse anche due raccolte di studi a carattere pedagogico destinati all'apprendimento sistematico dello strumento: L'organista di chiesa – breve metodo per organo scritto in collaborazione con Luigi Bottazzo e il Metodo Teorico-Pratico per imparare a suonare l'Armonio e ad accompagnare il Servizio Divino, più alcune opere teoriche sull'accompagnamento del canto gregoriano come Il ritmo del canto gregoriano e testi sulla composizione. Morì il 2 Luglio 1938, e la sua morte destò profondo cordoglio nel panorama musicale italiano. I suoi funerali furono celebrati solennemente nella basilica del Santo a Padova. Attualmente il suo corpo riposa a Padova nel Cimitero Maggiore. Nel 1940, a due anni dalla morte, la Presidenza della Ven. Arca di Sant'Antonio volle dedicare ad Oreste Ravanello un monumento, con scultura di Luigi Strazzabosco, posta nel Chiostro del Generale presso la basilica del Santo (Padova).
ou
- chronologie: Compositeurs (Europe). Interprètes (Europe).
- Index (par ordre alphabétique): P...