Arcangelo Califano Video
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Ultimo aggiornamento
2024-05-09
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Arcangelo Califano Johann Sebastian Bach Vezzani Jovanovich Cattaneo Pisendel Legge Frasi Johann Dismas Zelenka Franciscus Henrion Johann Martin Blockwitz Seyffert Lachmann Taube Boehme Lincke Uecker Conservatorio Bruxelles 1733 1736 1744 1756 2001 2022
21 MARZO 2022: GIORNATA DELLA MUSICA ANTICA - NASCITA DI J.S. BACH - PRIMO GIORNO DI PRIMAVERA: Arcangelo CALIFANO: Triosonata in FA for 2 oboes, bassoon & B.C. SANS SOUCI Baroque Ensemble Giuseppe NALIN: oboe Stefano VEZZANI: oboe Paolo TOGNON: bassoon Marija JOVANOVICH: harpsichord In occasione della GIORNATA EUROPEA DELLA MUSICA ANTICA e nel giorno della nascita del grande Johann Sebastian Bach, (21 Marzo 2022), mi pregio di presentare questa performance in PRIMA MONDIALE ASSOLUTA eseguita con il mio ensemble barocco SANS SOUCI, del compositore ARCANGELO CALIFANO! Il SANS SOUCI, è finora l’unico ensemble a livello mondiale che ha pubblicato la maggior parte delle trio sonate di CALIFANO in un CD edito dalla etichetta TACTUS nel 2001 (distribuzione NAXOS): (http•••) ed ora si sta accingendo a realizzarle tutte in video. Oltre alla presente, si può visionare anche quest’altra pubblicata recentemente, nel seguente link: (http•••) Di Arcangelo Califano (anche Calivano o Calyfano o Caly Fano) non esistono finora documenti che mostrino la data esatta di nascita e morte o altri eventi della sua vita di musicista e compositore. Solo nel "Calendario della Corte e dello Stato" del Dresdner Hofes (Cappella di Dresda). compare il nome di uno strumentista italiano nell'orchestra di corte per la prima volta nel 1733 che viene indicato come "Caly Fano", e risulta essere quinto violoncellista dell'orchestra. Gli altri violoncellisti furono in ordine: Agostino De Rossi, Giovanni Felice Maria Piccinetti (Felicetti), Jean Baptiste Prache de Tilloy (che era anche uno dei copisti dell’orchestra), e Jean Baptiste du Houlondel (il figlio). Una disposizione dei posti del Residenz Hubertusburg dell'inizio di ottobre del 1736, menziona "Primo Taffel" il "Violoncellista Califano". Il suo nome compare nel calendario di corte fino al 1756, e I documenti nell'Archivio di Stato sassone lo provano. Lo stipendio annuo di Califano nel 1733 era di 350 talleri, che venne aumentato nel novembre 1744 a 450 talleri. In una ricevuta di pagamento di F. M. Cattaneo successore del violinista J. G. Pisendel, del 16 luglio 1756 si legge una annotazione riguardante la morte di vari musicisti, tra i quali viene menzionato anche "Arcangelo Califano", Di Califano, sono sopravvissute le copie di alcune composizioni, quali trii e quartetti e molte Sonate per fiati e basso continuo. La triosonata in FA per due oboi e fagotto concertato di questo video, fa senza dubbio parte della raccolta di otto triosonate scritte per il medesimo organico in cui i tre strumenti ad ancia doppia possono mettere in mostra una vasta gamma di virtuosismi tecnici, (il fagotto viene trattato alla pari di uno strumento solista in quasi tutte queste composizioni), con frasi melodiche e ritmi che ricordano molto da vicino le sei triosonate scritte per lo stesso tipo di organico dal contrabbassista e compositore Johann Dismas Zelenka, vice maestro della Cappella di Dresda e collega di Califano. E’ indubbio che Califano rimanesse impressionato dalla bravura e dal virtuosismo del gruppo degli oboisti e fagottisti presenti in quegli anni nella orchestra di corte. Citiamo qui i nomi degli oboisti: Francois (Franciscus) le Riche (Hautbois de la chambre), Johann Christian Richter, Charles Henrion, Johann Martin Blockwitz, Martin Seyffert Johann Wilhem Hugo, Christian (David) Weigelt, Gottlieb Benjamin Lachmann, Franz Zeinchen, Christian Wopst Johann Christian Taube, mentre tra i virtuosi di fagotto possiamo senza dubbio annoverare: Johann Grottfried Boehme, Caspar Ernst Quatz, Jean Cadet, Johann Casimir Lincke, Carl Morasch e Christian Friederich Mattstadt. Tutti costoro diedero senza dubbio il meglio della loro arte per far risaltare e rendere popolari queste composizioni, che a tutt’oggi ci svelano una freschezza e una originalità di prim’ordine. Le composizioni di Arcangelo Califano si possono reperire, nella Biblioteca Reale del Conservatorio di Bruxelles (B-Bc), nella Biblioteca di Stato del Meclemburgo-Pomerania occidentale Günther Uecker a Schwerin (D-SWl), nella Bibliotheca Fuerstenbergiana ad Arnsberg-Herdringen (D-HRD), nella Biblioteca Musicale e Teatrale di Stoccolma (S-Skma) e nella Biblioteca dell'Università di Uppsala (S-Uu), vedi Répertoire International des Sources Musical (RISM). A cura di G. NALIN
Califano Cannio Luigi Infantino Martorana Spezia Puccini Toti Dal Monte Donizetti Verdi Tito Gobbi Mascagni Capuana Renata Tebaldi Rossini Serafin Guida Nomi Barbiere Giulietta Simionato Maria Callas Bastianini Zafred Franco Mannino Viviani Trecate Anceschi Gargiulo Cristo Rosi Teatro Regio Covent Garden Teatro Scala Fenice 1921 1937 1943 1944 1945 1946 1949 1953 1954 1961 1962 1963 1967 1971 1973 1975 1979 1981 1991
Infantino Luigi, Racalmuto(Agrigento) 24 aprile 1921 / Roma, 22 giugno 1991. Nasce a Racalmuto, nell'Agrigentino, il 24 aprile 1921 da Carmelo e Maria Tornabene. Avviato precocemente allo studio della musica, da maestro Martorana, impara a suonare il flauto e il tamburo, entrando ancora bambino a far parte della banda comunale di Racalmuto. Dotato di una bella voce di tenore, nel 1937, a Parma, prende lezioni di canto che interrompe nello stesso anno, quando entra come flautista nella banda della Regia Marina a La Spezia. Ritornato nella città emiliana durante la seconda guerra mondiale, riprende i suoi studi, e nel 1943 debuttò al teatro Regio come Rodolfo ne La bohème di G. Puccini. Durante gli anni dal 1944 al 1946 lavorò intensamente (più di settanta rappresentazioni) al teatro S. Carlo di Napoli, cantando, tra le altre opere, in Madama Butterfly di Puccini (con Toti Dal Monte), L'elisir d'amore e Lucia di Lammermoor di G. Donizetti, Rigoletto di G. Verdi, La bohème (con Tito Gobbi), e partecipando alle manifestazioni fuori sede organizzate al Covent Garden di Londra. Nel 1945 cantò ne L'amico Fritz di P. Mascagni, diretto da F. Capuana al Regio di Parma (con Renata Tebaldi); nello stesso anno, diretto ancora da Capuana, al Comunale di Bologna fu il Duca di Mantova nel Rigoletto. Il debutto al teatro alla Scala di Milano avvenne il 28 dicembre 1946 (due giorni dopo la riapertura del teatro, rimasto per lungo tempo chiuso in seguito al rovinoso bombardamento dell'agosto 1943) nelle vesti di un applaudito Don Ramiro ne La Cenerentola di G. Rossini, diretta da T. Serafin. Sotto la guida di illustri maestri, cantò al fianco di molti grandi nomi della lirica italiana degli anni '50 e '60; fu particolarmente apprezzato nei ruoli di Almaviva ne Il barbiere di Siviglia di Rossini (di cui rimane testimonianza nell'edizione con Giulietta Simionato, incisa per la Fonit Cetra, recentemente riedita), di Rodolfo ne La bohème (ruolo del debutto e dell'addio alla carriera, accanto a Renata Tebaldi), e di Edgar nella Lucia di Lammermoor (memorabile l'edizione veneziana del 1954 al teatro La Fenice, con Maria Callas ed E. Bastianini). Durante gli ultimi anni della carriera si dedicò a opere di compositori contemporanei, alcune delle quali in prima assoluta: interpretò il re nell'Amleto di M. Zafred (Roma, teatro dell'Opera, 9 genn. 1961), Ammone ne La stirpe di Davide di F. Mannino (libretto di V. Viviani, ibid., 19 apr. 1962), Tom ne La capanna dello zio Tom di L. Ferrari Trecate (E. Anceschi, ibid., 7 marzo 1963), il cameriere nell'Otto Schnaffs di S. Fuga (Napoli, S. Carlo, 29 maggio 1971), il re nella Maria Antonietta di T. Gargiulo (V. Viviani, Roma, teatro dell'Opera, 12 apr. 1973). Cantò inoltre al Massimo di Palermo ne Il Gattopardo di A. Musco (1967) e ne La sagra della nave di M. Lizzi (1971). Durante la sua carriera, l'I. si dedicò anche all'attività concertistica. Di un certo rilievo fu poi l'attività internazionale: si esibì al Covent Garden di Londra, al Metropolitan di New York, al S. Carlos di Lisbona (1949), al teatro dell'Opera di Helsinki (1953) e in molti teatri dell'America Latina. Stabilitosi a Roma, negli anni '50 aveva sposato l'attrice Sarah Ferrati e dalla loro unione nasce la figlia Monica anch'essa attrice. Numerosissime sono le sue registrazioni in produzioni radiofoniche della Rai, dove fece la sua ultima esibizione ne Il diavolo in giardino di Franco Mannino nel 1973. Nel 1975 cura la pubblicazione di un disco, Sicilia amari e duci (ed. Curci, LP 121), con l' affettuosa presentazione di Sciascia, anche lui nato a Racalmuto, compagno di scuola e caro amico dell'Infantino. Si tratta di una raccolta di canti popolari siciliani, alcuni dei quali composti appositamente, altri trascritti e rielaborati dallo stesso Infantino. Partecipa come attore anche ad importanti film quali: Cristo si è fermato a Eboli nel 1979 di Francesco Rosi dove ha interpreta la parte dell'autista e nel 1981 sempre con Rosi al film Tre fratelli dove ha interpretato la parte del secondo amico al bar. Muore a Roma, dopo una lunga malattia, il 22 giugno 1991. Si distinse come interprete nella canzone napoletana grazie ai suoi album incisi per La voce del padrone e per la Emi Italia.
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- cronologia: Compositori (Europa). Interpreti (Europa).
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